Il dubbio sarà sciolto, forse, domani e il Messina conoscerà ufficialmente il proprio avversario nella doppia sfida play-out. Al momento, classifica alla mano, i giallorossi sfideranno il Savoia, ma il ricorso presentato dalla Reggina potrebbe cambiare le carte in tavola. In casa peloritana, però, la concentrazione è rivolta esclusivamente alla squadra campana, come ha spiegato il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno: “Ci stiamo preparando per giocare contro il Savoia e non voglio nemmeno pensare alla Reggina. Ma solo perché sarebbe una cosa fuori da ogni logica preparare una partita da 10 giorni e negli ultimi due cambiare avversario. Stiamo studiando e pensiamo solo al Savoia e al suo modulo, non pensiamo alla Reggina. È giusto così, non possiamo concentrarci su entrambe. Loro due si stanno concentrando sul Messina, ma noi solo sul Savoia. È un capitolo chiuso”.

E servirà la massima attenzione perché la prossima gara (sabato 23) del “Giraud” sarà diversa dall’ultima uscita stagionale, quando il Savoia si impose 2-1 sui giallorossi, evitando così la retrocessione diretta. “Ci sono stimoli diversi e la posta in palio è altissima. Per me – ha continuato Ferrigno – sarebbe stato meglio giocare contro la Reggina perché la partita si prepara da sola. Abbiamo parlato con i ragazzi per alzare l’asticella, perché non troveremo la squadra dell’ultima giornata di campionato. Loro hanno tutto da guadagnare e niente da perdere, anzi sono stati degli eroi, ragazzi eccezionali, giocando 10 mesi senza stipendio. In Serie A si parla tantissimo del Parma, mentre di noi piccoli mortali in Lega Pro se ne parla pochissimo. I guadagni sono altri, ma ci sono famiglie da sfamare”.

Sarà, quindi, un ambiente particolarmente caldo e una sfida ricca di insidie: “Contro il Savoia non dobbiamo commettere l’errore di sottovalutarli, ma troveremo una squadra agguerrita che per un anno non ha preso soldi e che vogliono guadagnarsi un contratto per la prossima stagione e possono riuscirci solo  battendo il Messina. Noi, invece, abbiamo tutto da perdere, perché se dovessimo salvarci avremmo fatto una cosa normale, ma se dovessimo prendere la partita sottogamba butteremo tre anni di sacrifici. Non ci voglio nemmeno pensare, ma andremo lì per giocare la nostra partita, non per difenderci ma cercare quel gol che ci potrebbe far stare più sereni”.

In un anno difficile per la Lega Pro, tra penalizzazioni e continui ricorsi, l’ultimo scandalo riguarda il calcio-scommesse, che ha coinvolto tanti dirigenti e società: “Ancora non si conoscono bene le dinamiche, ma dispiace in generale per quello che sta succedendo nel calcio. Molto deriva dalla stanchezza mentale che c’è in questa Lega Pro e in serie D. Ci sono pochi soldi e la gente è disperata, ma mi auguro che chi ha sbagliato paghi”. Qual è, quindi, il futuro della Lega Pro? “La categoria sparirà, è questione di tempo – ha concluso il ds giallorosso – e bisogna fare qualcosa. Il prossimo anno abbasseranno la fidejussione e si prenderanno i contributi per i giovani in rosa e non per farli giocare, perché se un ragazzo è valido gioca, altrimenti cambia mestiere o sta in panchina.  Mi auguro che la Lega Pro si riprenda perché è un bellissimo campionato con squadre blasonate come Foggia, Benevento, Messina, Cosenza, Reggina. Ma purtroppo falsato da tanti punti di penalizzazione, prima tolti poi ridati, e ancora, a fine campionato, non sappiamo contro chi giocare. Può succedere solo in Italia”.

Sezione: Acr Messina / Data: Mar 19 maggio 2015 alle 18:10
Autore: Davide Billa
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