Ore travagliate, per usare un eufemismo, in casa Acr Messina. Il futuro è un’incognita e, con il baratro a un passo, l’illusione di una svolta immediata ha smesso di albergare anche nei cuori dei tifosi più ottimisti.

Eppure di fronte ad un orizzonte a tinte fosche ed ai continui ping pong di responsabilità che, costantemente, e non potrebbe essere altrimenti, riempiono le pagine dei giornali e i pensieri dei sostenitori biancoscudati, esiste un’altra storia meritevole di essere raccontata. E’ l’abnegazione, l’attaccamento ad una maglia ed una città, quasi commovente, di un gruppo di ragazzi dai portafogli vuoti, ma dalla dignità enorme. Senza stipendi da ottobre, i giocatori del Messina hanno dato a tutti una lezione serietà e professionalità, rara da ritrovare nel mondo, destinata a diventare un unicum nel calcio, dove la lealtà è un miraggio e la regola sono millantamenti e sotterfugi. Lo sfogo di Giordano Maccarrone, divenuto virale, è la sacrosanta protesta di un lavoratore esemplare nell’adempiere ai suoi doveri e che, stufo di chiacchiere e false promesse, pretende esclusivamente quanto sancito, nero su bianco, nel suo contratto.

Il pensiero di Milinkovic, espresso tramite i social Network è il manifesto d’orgoglio, di chi sarebbe potuto andare altrove ma ha deciso di restare e, con l’incoscienza e la sfrontatezza tipica dei giovani, sta scrivendo indelebili pagine di storia. “Grazie ai nostri tifosi che ci sono sempre al fianco, sono loro la nostra forza. Com’è possibile che un club come il Messina, che ha giocato in serie A, si ritrova in questa situazione. E’ incredibile, uno stadio da 40mila spettatori e un pubblico così acceso nel sostenere la squadra, anche in serie A, non c’è”. Il serbo-francese, promesso sposo del Foggia a gennaio, prosegue, ribandendo di non lesinare energie per regalare alla sua gente la salvezza “Farò di tutto per aiutare il mio club, anche se ci dovessero togliere dei punti per le penalizzazioni, per rispetto di queste persone farò il possibile per salvare il Messina e mantenerli in questa categoria. Spero che la società faccia ciò che deve per portare il Messina lì dove deve stare in serie A, non in serie C. Messina non morirà mai. Forza Messina”.

E ce lo auguriamo anche noi, Manuel. Intanto, per quello che può valere, grazie di tutto

Sezione: Acr Messina / Data: Ven 17 febbraio 2017 alle 14:18
Autore: Giovanni Sofia
vedi letture
Print