Ce l’abbiamo fatta! È stata la salvezza di tutti, di chi ha iniziato prima, è subentrato o è arrivato dopo, della nuova società, dei ragazzi che non hanno mai mollato in una stagione particolare. E soprattutto dei tifosi che hanno sposato questa causa sin da subito e meriterebbero di festeggiare ben altro della salvezza in LegaPro”. È una lunga dedica quella con cui Cristiano Lucarelli, ai microfoni di Radio Amore, festeggia la salvezza del Messina dopo lo 0-0 sul campo della Vibonese: “Il girone di ritorno è stato una cavalcata - continua - abbiamo vinto partite impensabili e ci siamo salvati a petto in fuori, senza aiuti da nessuno e senza fare calcoli. Come oggi che abbiamo tenuto duro fino al 95’”.

Al Luigi Razza, il Messina ha lottato alla grande contro una squadra che cercava punti per ottenere il miglior piazzamento possibile nella griglia playout. Lucarelli svela anche un importante retroscena: “Volevamo dare un segnale che è cambiato il vento rispetto al passato - afferma - e di cui i tifosi sono rimasti vittime e penso ai tanti chiacchiericci e ai sospetti che ci hanno accompagnato. Sul piano tecnico non abbiamo fatto una grandissima partita, ma ho visto dei leoni che volevano salvarsi a testa alta, al di là delle classifiche avulse o delle differenze reti. A testa alta, come quando abbiamo fatto la doccia con l’acqua fredda o siamo andati in trasferta senza soldi: una grandissima impresa per le situazioni che si sono andate a creare, anche dopo Melfi c’era cascato il mondo addosso e poi ci siamo rialzati. Momento più difficile? La settimana che precedeva la partita con la Juve Stabia, ci siamo allenati in 8/9: c’erano procuratori che chiamavano continuamente e facevano terrorismo mentale cercando di portarci via i giocatori migliori. Poi il 31 gennaio, ma non voglio più parlare di certi personaggi”.

I meriti di Lucarelli in questa salvezza sono immensi, specie per l’abnegazione dimostrata per la causa messinese: “Dovrò dimostrare col tempo di essere un bravo allenatore - dice - ma quest’anno mi sono dimostrato un kamikaze nel voler salvare a tutti i costi questa squadra. È l’impresa più difficile della mia carriera, vivere tutte queste vicende non è uguale a sentirne parlare: questi ragazzi hanno dimostrato veramente di avere i coglioni, perché questa maglia è davvero pesante e giocare a Messina è una grande responsabilità”.

Inevitabile parlare del futuro, specie perché il legame tra il tecnico e il presidente Proto appare importante: “Andrà discusso - conclude Lucarelli - se la società lo riterrà opportuno ci siederemo al tavolo per capire le esigenze reciproche e valuteremo se si può alzare l’asticella, perché una piazza del genere non deve più lottare per la salvezza. Ho bisogno di riprendermi, le ultime due settimane sono state dure e ci tengo a sottolineare che al momento non ho parlato con nessuna società, perché sono una persona seria e sarebbe stato scorretto nei confronti del Messina. Proto? È il presidente ideale, non si è mai messo in mezzo alle mie scelte prima o dopo le partite: presidente giusto per uno come me e lo stesso si può dire per Pitino con cui si è creato un immediato feeling e ha lavorato con me alla grande. Per il futuro spero in un progetto di due anni, in cui prendere la mira nel primo e poi puntare tutto sul secondo”.

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 07 maggio 2017 alle 20:33
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
vedi letture
Print