Il Messina spende le ultime ore restanti prima delle 19, termine ultimo per la presentazione del ricorso al parere della Covisoc che, di fatto, ha escluso la società peloritana dal prossimo torneo di C, alla spasmodica ricerca di una soluzione miracolosa che risolva una situazione disperata. Lo scoglio insuperabile è diventata il rilascio della fidejussione da 350.000 euro, indispensabile per adempiere alle prescrizioni imposte dalla Figc e dalla Lega e poter essere ai nastri di partenza della stagione 2017-2018 tra i professionisti.

Nei giorni scorsi, si sono susseguite le voci in città e nelle diverse piazze virtuali su internet e nei telefonini di tutti coloro i quali hanno ancora a cuore realmente le sorti dell'Acr, ma la nostra testata ha deciso di non rincorrerle alla ricerca di contatti, soprattutto per non creare false aspettative in una tifoseria che merita il massimo rispetto comunque vada a finire, visto che è stata capace di sottoscrivere più di mille abbonamenti che definire a scatola chiusa rappresenta un gentile eufemismo.

Basandosi su quanto abbiamo assistito fino ad oggi, in prossimità del redde rationem, occorre prendere atto che le difficoltà finanziarie della società, derivanti dal passato e non risolvibili dall'attuale proprietà solo con i propri mezzi, hanno portato alla quasi certa eliminazione del Messina dai quadri professionistici per la terza volta negli ultimi 25 anni. Salvo miracoli dell'ultima ora che, al momento, non sono comunque da escludere del tutto.

Pesa però una situazione debitoria nebulosa quanto gravosa, che ha impedito l'avvicinamento delle forze imprenditoriali cittadine, e le vicende di questi ultimi mesi hanno portato a quello che sembra il punto di non ritorno. Al di là di quale sarà la motivazione tecnica di una ormai quasi certa esclusione, un ruolo decisivo potrebbe averlo rivestito il saldo delle spettanze della scorsa stagione che, dato fin qui trascurato, non sono garantite in alcun modo, visto che il Messina non è in possesso della polizza fidejussoria valida per il campionato 2016-2017. Carenza che può essere considerata poco importante nel caso in cui si provveda al saldo di quanto dovuto, ma problema insuperabile, soprattutto per la Lega, qualora non si sia ancora provveduto a pagare le mensilità di novembre e dicembre 2016 e del periodo marzo-maggio dell'anno in corso, senza considerare giugno, la cui scadenza è prevista per metà settembre.

Ecco, quindi, che questo problema potrebbe aggiungersi agli altri rendendo così molto difficile riuscire a ottenere adesso una fidejussione per la prossima stagione, senza avere chiuso la posizione debitoria con i tesserati nello scorso torneo, situazione in cui si trova solo il Messina, tra le società coinvolte in questo momento nella lotta per l'iscrizione. Se a ciò si aggiunge un bilancio con dati che fanno pensare, in assenza di una profonda ristrutturazione del debito, a un forte rischio di fallimento, ecco che qualunque istituto finanziario, anche assicurativo, ha grosse remore a definire credibile l'Acr Messina srl.

L'ancora di salvezza potrebbe essere solo una immissione immediata di denaro fresco nelle casse societarie, eventualità fino ad oggi non verificatasi, per problematiche sempre diverse, ma senza la quale il destino dell'Acr sembra avviato verso la peggiore conclusione. Resta pochissimo tempo, siamo certi che Proto e i suoi collaboratori, tra i quali vi sono dei tifosi sinceri della biancoscudata, proveranno fino all'ultimo a salvare la barca dal naufragio, ma, sicuramente, comunque andrà a finire, dal giorno successivo occorrerà una profonda riflessione su come dovrà essere costruito il futuro del calcio nella nostra città.

Sezione: Il focus / Data: Ven 14 luglio 2017 alle 16:40
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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