Un 3-3 come quello dell’Esseneto tra Akragas e Messina un tempo sarebbe stata liquidata con un “risultato che sta bene a entrambe le squadre”, ma adesso, nel calcio urlato dei social network, fa gridare alla vergogna perché i giallorossi sprecano il doppio vantaggio accumulato nel primo tempo grazie alla doppietta del solito meraviglioso Diogo Tavares e raddrizzano poi il match allo scadere con l’appoggio di testa di Gustavo. Gridare allo scandalo ci sembra francamente eccessivo, così come imputare la rimonta subita alle sostituzioni del tecnico Di Napoli appare ingeneroso e anche intellettualmente disonesto. Ecco le nostre pagelle:

MESSINA

Addario 6 - Nel primo tempo è impegnato spesso dalla lunga distanza e, solo in una circostanza, deve distendersi sul diagonale di Matteo Di Piazza. Nella ripresa vede i suoi difensori giocare alle belle statuine in occasione delle tre reti agrigentine che cerca di evitare salvando prima sulla botta da fuori di Vicente e poi sul colpo di testa ravvicinato di Marino: sulle respinte, però, Leonetti e Di Piazza sono più lesti dei messinesi.

Mileto 6,5 - Il più positivo del pacchetto arretrato: Madonia dalle sue parti non la vede praticamente mai, tanto che a metà del secondo tempo, dopo l’ennesimo ottimo intervento difensivo, l’ex Trapani lo scalcia alle spalle in un momento di frustrazione e becca il cartellino giallo. Classe 1995, è indubbiamente un ragazzo su cui costruire il futuro del Messina.

Zanini 5 - Torna sulla corsia mancina e deve fronteggiare gli uomini più pericolosi dell’Akragas: Di Grazia lo mette spesso in difficoltà e il primo gol nasce proprio da quella parte, con l’ex Catania che in area trova l’inserimento di Zibert. Spinge poco, anche se nel finale trova un buon cross per Tavares preludio del 3-3.

Baccolo 7 - Ha un’ora di autonomia e, finché sta in campo, appare un gigante in mezzo ai lillipuziani. Cala in avvio di ripresa, quando perde qualche pallone di troppo e lascia il campo al 61’ a Giuseppe Russo (5,5) che fatica ancora a entrare nei meccanismi del Messina. Da un uomo della sua esperienza era lecito attendersi di più, ma i continui problemi fisici che lo hanno assillato in questi mesi non gli hanno mai permesso di fare il salto di qualità.

Burzigotti 5 - Il Commendatore, orfano di Martinelli, naufraga nella ripresa: prima si fa saltare con troppo facilità da Zibert in occasione del primo gol, poi è anche sfortunato perché devia in maniera decisiva il tiro di Leonetti che vale il momentaneo 2-2. In generale non dà quella sicurezza necessaria al reparto.

De Vito 6,5 - Resta in campo solo nel primo tempo ed è uno dei migliori: chiude e spazza tutto quello che gli capita a tiro e fa ammattire Di Piazza con una marcatura quasi perfetta. Nell’intervallo accusa un malore ed è costretto a lasciare il campo a Fusca (5) che patisce troppo le avanzate agrigentine e, dopo Castellamare, incappa in un’altra giornata negativa. Da rivedere all’opera in partite più probanti.

Fornito 6 - L’assist che serve a Tavares per l’1-0 è un capolavoro d’alta scuola: palla calciata forte di mezzo esterno che il portoghese deve solo spingere in rete. Il resto è ordinaria amministrazione, in una partita in cui serve più la spada che il fioretto. Si fa vedere in zona gol al 23’ con un mancino che dà solo l’illusione ottica dello 0-2.

Bossa 6,5 - All’esordio dal primo minuto con la maglia del Messina, il classe 1998 punto fermo della formazione Berretti, cresce col passare dei minuti facendo un ottimo lavoro di densità in mezzo al campo. Serve l’appoggio che Tavares tramuta nel gol dello 0-2 e a metà ripresa è costretto a lasciare il campo per uno stiramento. Gli subentra Barisic (6) che si colloca largo a sinistra in un ultraoffensivo 4-4-2. L’Akragas a quel punto mette la quarta e opera il sorpasso, ma nel finale lo sloveno piazza alcune accelerazioni importanti, tra cui quella che lo porta all’assist per il 3-3 di Gustavo.

Tavares 7,5 - Meriterebbe 10 (e lode) come i gol realizzati in questo campionato. Si era prefissato la doppia cifra e merita alla grande questo traguardo per l’abnegazione e la volontà che ha regalato alla causa messinese. Attende impaziente il rinnovo e la società, quando avrà capito cosa vorrà fare da grande, non dovrà farselo scappare.

Cocuzza 6 - Ritrova la maglia da titolare dopo mesi ricchi di infortuni e i due spezzoni giocati contro Catanzaro e Lecce. Resta in campo per tutti i 90’ e garantisce la solita dose di corsa, cuore e sacrificio per la magia. Con un pizzico di cattiveria e lucidità in più avrebbe potuto trovare il raddoppio al 38’ dopo una galoppata a sinistra su un’apertura col contagiri di Gustavo.

Gustavo 6,5 - Per tasso tecnico è una spanna superiore a tutti, per questo da un uomo con il suo talento ci si aspetta che possa illuminare costantemente la scena. Lo fa a corrente alternata e in almeno due circostanze merita applausi scroscianti, come quando lascia di stucco Vicente con un tunnel incredibile. Pareggia i conti all’89’ con l’ormai consueto colpo di testa che gli vale la settima gioia in campionato.

Raffaele Di Napoli 6 - Magari il cambio Bossa-Barisic non avrà dato i frutti sperati, ma guardando la panchina, cos’altro avrebbe dovuto fare il mister? Genny Russo (con l’avanzamento di Zanini sulla mediana) o Giorgione avrebbero mantenuto intatto lo schieramento tattico, ma evidentemente, considerando anche i recenti guai fisici, non avevano minuti nelle gambe. Opera tre cambi forzati per gli infortuni di De Vito, Baccolo e dello stesso Bossa e continua a lavorare con le mani legate con un gruppo ormai allo stremo delle proprie forze. La critica, però, l’ha preso di mira ma appare chiaro che il problema del Messina non è lui.

Akragas: Vono 5, Grea 6, Capuano 5,5 (1’ st Aloi 4,5), Vicente 5, Muscat 5, Marino 5, Salandria 6, Zibert 7, Di Piazza 6,5, Madonia 5 (24’ st Cristaldi 6), Di Grazia 6,5 (29’ st Leonetti 6,5). Allenatore: Pino Rigoli 6.

Arbitro: Vincenzo Fiorini di Frosinone 6,5

Sezione: Acr Messina / Data: Lun 25 aprile 2016 alle 10:28
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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