Non resta che pregare a Sasà Marra: il suo Messina continua a perdere pezzi ed è soprattutto il pacchetto arretrato a fare i conti con numerose defezioni tra squalifiche e infortuni. Alle sicure assenze di Rea, Palumbo e De Vito, in vista del match di Catanzaro si è aggiunta quella quasi certa di Filip Ionut che si è fermato per un fastidio muscolare. Un intero reparto, quindi, totalmente indisponibile per Marra che in terra calabrese impiegherà quasi certamente Mileto e Akrapovic sulle corsie esterne con Maccarrone e uno tra Fusca e Bruno in mezzo. Appare poco percorribile l’arretramento di Foresta come terzino destro perché a quel punto si andrebbero ad aprire enormi falle in mezzo al campo, dove non ci sarà Musacci che, al pari di De Vito, deve scontare la seconda giornata di squalifica. Cabina di regia affidata ancora a Bramati con Mancini che agirà alle spalle delle due punte.

Eppure, Catanzaro è già uno snodo cruciale della stagione del Messina: è vero, si sono giocate ancora solo cinque giornate però i biancoscudati, dopo il successo all’esordio con il Siracusa, hanno raccolto appena un punto nei successivi 360’ (il pari in extremis con la Virtus Francavilla) a fronte di tre brucianti sconfitte con Reggina, Juve Stabia e Foggia. Serve invertire la rotta al più presto, Marra lo sa e sta gestendo il gruppo con sapienza e sagacia, perché per uscire fuori da questo momento buio servono solo pazienza e sacrificio: mai come in questo momento la fretta e la frenesia sono pessime consigliere.

A Catanzaro, però, l’ambiente non sarà certo amico: i calabresi vivono un momento peggiore di quello del Messina, hanno segnato solo in una partita (3-0 contro la Fidelis Andria nell’unico successo stagionale) e raccolto quattro pesanti sconfitte in cui hanno subito ben 9 gol. Eppure la rosa è stata costruita per ben figurare nel campionato di LegaPro, con uomini di spessore tecnico soprattutto nel reparto avanzato dove trovano posto Cunzi, Campagna, Sarao e l’ex Messina Tavares. In mezzo al campo, poi, è più da croce che da delizia l’esperienza calabrese dell’altro ex biancoscudato Pietro Baccolo, poco aiutato da un centrocampo che difetta di qualità e in cui pesano parecchio le assenze per infortunio di Maita e Carcione, mentre Giuseppe Giovinco (fratello del ben più noto Sebastian) sta deludendo le attese dei più.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 22 settembre 2016 alle 15:22
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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