Non è stata la migliore prestazione in trasferta, ma caparbietà, concentrazione, spirito di gruppo, sono gli ingredienti principali della preziosa vittoria colta dal Messina al “Degli Ulivi” di Andria, grazie ad un lampo di Milinkovic che ha suggellato l’unica azione lineare costruita dai biancoscudati nel primo tempo. Tre punti che devono dare la spinta alla squadra per bissare il successo contro l’Akragas e mettere fieno in cascina, neutralizzando il peso della penalizzazione in classifica. Migliori in campo Mancini, Da Silva e Milinkovic, che hanno conferito quella qualità indispensabile per portare a casa il risultato. Ecco le nostre pagelle:

Berardi 6,5 – Impegnato solo al 17’ dal sinistro velenoso di Volpicelli dalla distanza, merita più della sufficienza per la risposta positiva data sul piano del carattere dopo una settimana difficile fatta di rumours non proprio piacevoli fuori dal campo e dai cinque schiaffoni subiti a Matera.

Palumbo 6 – Torna titolare per le scelte tattiche legate sia all’avversario di giornata che al turn over pensato dal tecnico, e fornisce una prestazione attenta, pur non esente da qualche piccolo impaccio, per fortuna non importante. Nel secondo tempo, giunge con un attimo di ritardo all’appuntamento con la deviazione aerea a tu per tu con Cilli.

Maccarrone 6,5 – Controlla, con le buone e con le cattive, Croce e Cianci e ingaggia un duello personale con l’arbitro per tutta la partita, vestendo i panni del leader difensivo, in assenza di Rea. Si è ritagliato un posto di rilievo in questa fase decisiva del campionato.

Bruno 6,5 – Meno appariscente del suo vicino di reparto, ma non meno determinante nel tenere a bada gli attaccanti biancoazzurri sugli innumerevoli palloni alti scaraventati nei pressi dell’area soprattutto da Tito e negli accenni di mischia sempre sopiti sul nascere. Una risorsa ritrovata nel momento più opportuno.

Bencivenga sv – Poco meno di nove minuti in campo, per un risentimento muscolare derivante dalla pochissima dimestichezza con l’impegno agonistico. Gli subentra Grifoni (6), bravo a calarsi immediatamente nei panni del soldatino, pur essendo costretto, soprattutto nella ripresa, agli straordinari in fase difensiva visto che la corsia privilegiata dagli uomini di Favarin per portare le insidie di attacco era proprio quella di sua competenza.

Foresta 6,5 – Copre meno campo del solito, visto l’atteggiamento guardingo imposto dall’andamento della gara, ma si disimpegna con onore disturbando con la consueta “tigna” tutti i portatori di palla andriesi e, negli ultimi minuti, si propone anche in avanti. Al 91’, stremato, viene sostituito da Sanseverino (sv) , sacrificato in nome del turn over e prezioso in un recupero nella propria area quando l’Andria tentava confusamente di acciuffare il pari.

Mancini 7,5 – Metronomo fondamentale in un match all’insegna del sacrificio. Lotta, corre, pressa, distribuisce palloni con buona precisione quando si tratta di ripartire e spende il giallo per bloccare una ripartenza potenzialmente pericolosa, ripulendo, così, la sua “fedina disciplinare”. All’ 80’ lascia il posto a Capua (sv) che si conferma jolly utilissimo da giocare quando si tratta di dare fisicità ed equilibrio al centrocampo.

Da Silva 7,5 – Tra i migliori, soprattutto nella ripresa, perché segue con applicazione i movimenti difensivi della squadra ed è essenziale nelle giocate mirate a dare respiro ai compagni. Suona la carica nel finale, rendendosi protagonista in due delle tre azioni in cui il Messina avrebbe potuto raddoppiare.

De Vito 6,5 – Serata meno stressante rispetto al super lavoro cui era stato costretto a Matera, perché l’Andria predilige attaccare sulla corsia opposta. Il laterale di origini catanzaresi ne approfitta, fornendo a Milinkovic l’innesco per l’azione del gol decisivo e servendo un cross perfetto sprecato da Foresta all’ 84’.

Anastasi 6,5 – Per larghi tratti del match resta isolato in avanti a combattere con i difensori avversari, cercando di rendere giocabili i numerosi lanci lunghi, utilizzati dai compagni per non lasciare scoperta la retroguardia. Nell’ultimo quarto d’ora di gioco, sollecitato maggiormente con i tempi giusti, fa vedere le proprie doti, sfiorando la rete e propiziando altre occasioni.

Milinkovic 7,5 – Il gol è una perla assoluta di rapidità, tecnica e doti atletiche, ma il resto della partita è altrettanto rilevante. Pressa, aiuta i compagni e, quando prende palla, mette sempre in allarme i difensori avversari, meritandosi le coccole di mister Lucarelli nel dopo gara, quando lo paragona a Fernandinho e Lavezzi, suoi compagni di squadra allo Shakhtar e al Napoli.

Cristiano Lucarelli 7 – La pesante sconfitta di Matera viene riassorbita cambiando qualche uomo, adattando lo schieramento tattico all’avversario e lavorando molto sulla testa dei suoi giocatori. Il rischio eccessivo dell’inserimento di Bencivenga dall’inizio viene ammortizzato dalla vittoria e dall’atteggiamento finalmente concentrato e determinato del gruppo, sempre più coeso sotto la sua guida.

Fidelis Andria: Cilli 6,5; Annoni 5, Aya 6, Curcio 6, Tito 6,5; Onescu 5, Vasco 5 (dall’80’ Paolillo sv), Minicucci 6 (dal 64’ Cruz 6,5), Volpicelli 6,5; Croce 5 (dal 76’ Fall sv), Cianci 5,5Allenatore: Giancarlo Favarin 6

Arbitro: Ilario Guida di Salerno 5,5 

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 02 aprile 2017 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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