Non smette di subire umiliazioni il Messina che, nella giornata in cui saluta il tecnico Karel Zeman, riceve una diffida da parte di Eppela, la piattaforma di crowdfunding attraverso la quale aveva raccolto poco meno di 7000€ con la campagna "Noi siamo il Messina, una nuova stella".

137 le donazioni effettuate dai sostenitori biancoscudati che hanno acquistato, oltre agli abbonamenti, la maglia da gioco, il kit gara completo e i gagliardetti che però non hanno mai ricevuto. Lo scorso 6 febbraio il Messina aveva comunicato che nelle settimane seguenti sarebbero state esaurite tutte le richieste dei tifosi, riferendo come la Givova, sponsor tecnico dell’Acr, avesse richiesto tempi lunghi nella realizzazione delle maglie.

Nel pomeriggio di oggi, invece, la comunicazione inviata a tutti coloro i quali hanno sostenuto la campagna di crowdfunding firmata da Francesco Marotta, project advisor di Eppela, e Indirizzata per conoscenza anche al legale della piattaforma Paola D’Agostino, avvocato esperto in crowdfunding per enti privati e pubblici: “Siamo sinceramente dispiaciuti per la sua esperienza - si legge nell’email - e possiamo comprendere il suo risentimento, ma la vicenda dipende dal progettista Messina Calcio, che con il suo comportamento procura danno anche alla Piattaforma oltre che, naturalmente, ai propri sostenitori. Per questi motivi, pur non essendovi obbligata, la Piattaforma ha dato incarico al proprio legale per diffidare il progettista affinché adempia ai propri obblighi verso i sostenitori e provveda all'invio delle ricompense. Ci impegneremo a tenere aggiornati il più possibile i sostenitori, sulle evoluzioni della vicenda, confidando che si possa risolvere quanto prima”.

Pur nel silenzio stampa dietro il quale è trincerata da una decina di giorni la società, sarebbe lecito attendersi una comunicazione in merito. Specie da quelle figure, ancora presenti in società, che si sono occupate di questo progetto sin dalla scorsa estate.

Sezione: Acr Messina / Data: Mer 12 febbraio 2020 alle 18:53
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
vedi letture
Print