Ora sta fermo, attende Pietro Sciotto, rimasto solo a capo del suo Messina. Senza allenatore e dirigenti e con pochissimi consiglieri "giusti", il presidente dell’Acr sta cercando di barcamenarsi come può alla ricerca delle soluzioni migliori per la sua creatura. Si muove sottotraccia per non farsi trovare impreparato ma nelle ultime ore prende sempre più corpo l'idea di un clamoroso passo indietro dopo le batoste ricevute tra il pesante comunicato della tifoseria, la lettera di Modica e la chiusura a ogni collaborazione con il Città di Messina, che andrà avanti in autonomia.

Gli striscioni comparsi la scorsa notte in diverse zone della città e anche nei cancelli della concessionaria del Gruppo Sciotto a Tremestieri, sono eloquenti. Alcuni gruppi organizzati, tra i quali Tf, Nocs e Cep hanno chiesto al padron di lasciare, considerata la mancanza totale di chiarezza nell'organizzazione societaria e diverse scelte non condivise da quel che resta di una piazza calcistica disaffezionata e assolutamente smembrata. Così adesso si attende l'esito del ballottaggio elettorale in programma domenica, con Dino Bramanti che ha annunciato un personale interessamento (chiarendo, a prescindere dai risultati delle urne) per trovare alcuni imprenditori che sarebbero pronti ad investire nel calcio. Storie che si ripetono nel tempo, forse illusioni, senza dubbio speranze per molti sostenitori giallorossi. Qualche altro giorno di pazienza, poi si vedrà. Il patron, dopo il mea culpa, potrebbe davvero passare la mano.

Tutto bloccato, dunque, anche sul fronte mister e direttore sportivo, decisioni ovviamente collegate tra loro. L’addio del tecnico di Mazara del Vallo Modica ha fatto saltare ogni eventuale discorso aperto con Davide Avati, uomo su cui i pareri di tecnico e presidente erano concordi. La mancata organizzazione mostrata nella passata stagione, cui ha fatto seguito l’imbarazzante recente conferenza stampa, ha generato preoccupazione. La pista Raffaele sembrava tramontata ancor prima di nascere anche per queste motivazioni: il tecnico dell’Igea dopo aver entusiasmato in piazze come Barcellona, Capo d’Orlando e Piraino, ambirebbe ad una panchina dall’alto profilo tecnico e organizzativo, anche di categoria superiore. Vuole mettersi alla prova e dimostrare di non essere secondo a nessuno. Le risposte arriveranno dal campo, come sempre. L'ipotesi di un accordo tra le parti non è comunque del tutto da escludere e in tal senso pare ci sia stato anche qualche confronto. 

Poi ci sarebbero stati contatti con Gianluca Torma, ds collegato all’allenatore Oberdan Biagioni (ex Potenza e Olbia), ma anche con Pietro Infantino e il direttore sportivo Salvatore Castorina, che nella Serie D appena conclusa hanno lavorato assieme ad Acireale. Nomi che non hanno scaldato gli animi dei tifosi, alcuni dei quali sui social network hanno manifestato il proprio dissenso sull’eventuale ritorno in panchina di Infantino, guida tecnica giallorossa nel 2009/10. Un’altra annata in cui il marasma l’ha fatta da padrone nel Messina calcio.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 21 giugno 2018 alle 11:31
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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