Una videoconferenza live tra il presidente Natale Stracuzzi e l'avvocato Angelo Massone, a capo della cordata laziale interessata a rilevare il Messina e alla quale l'attuale proprietà, o per meglio dire la maggioranza, sembra dare credito. Da New York parla proprio Massone, partendo dalla sua storia imprenditorale, nel tentativo di smentire le voci filtrate sul suo conto a suggello delle esperienze discusse collezionate nel mondo del calcio tra la Scozia e la Romania: «Sono da vent'anni in questo universo, anche come procuratore di giocatori importanti come il portiere Francesco Antonioli – ha affermato -, ho seguito trasferimenti come quello di Nakamura al Celtic, ho fatto parte anche dell'entourage di Thierry Henry. A Livingston sono stato presidente per un anno, gestivo 14 giocatori in procura e il club ha scalato dalla Terza divisione alla A, raggiungendo anche la qualificazione in Europa. Per ragioni ambientali ho venduto la squadra 50 mila volte il prezzo di acquisto. Quando sono andato via i nuovi non sono stati in grado di amministrarla».

Sui tentativi di inserimento in società italiane: «A Vicenza mi ero mosso con un'opzione di acquisto ma ci sono state azioni di disturbo dei soci di minoranza e abbiamo deciso di non entrare a far parte del sodalizio, querelando tutto il Cda. Poi a Cesena siamo stati ospiti del sindaco che ha visto le garanzie offerte dal gruppo, la condizione però era troppo disperata e per questo abbiamo fatto un passo indietro».

Da ultimo l'esperienza in Romania: «Al Ceahlaul ci hanno chiamato per risanare i conti, la società aveva 5 milioni di debiti, abbiamo lottato per salvare la serie A e i debiti sono stati ridotti a 700 mila euro. Così ho riconsegnato la squadra perché non avevo interesse con il team in B. In seguito sono subentrato in un'altra compagine ma composta soprattutto da ragazzini e non poteva andare avanti, non aveva i requisiti per giocare perché non aveva le cinque squadre giovanili richieste».

Insomma, nessuna responsabilità personale nei fallimenti, solo scelte sbagliate e coincidenze negative. A suo dire...«Non posso accettare che le mie figlie possano vedere certi articoli sulla mia persona, questo è il mio curriculum. Siamo arrivati a Messina perché ci hanno chiesto una mano e la situazione è in stato avanzatissimo. Abbiamo lottato per avere un quadro completo patrimoniale, vogliamo dare un apporto all'Acr ma avendo chiara la situazione debitoria. Io sono solo un collettore di imprenditori che vogliono fare il massimo per questa realtà. Il socio Pietro Gugliotta ha mandato la documentazione richesta e siamo disponibili a garantire serietà per un progetto che sia etico oltre che sportivo».

Un piano che passi dal rilancio del settore giovanile che «deve tornare ad essere fiore all'occhiello, trasferendo atleti in prima squadra. Dobbiamo raggiungere la Serie B in tempi brevi, anche migliorando la situazione logistica degli impanti: è impossibile non avere campi o lo stadio integralmente scoperto, vogliamo ristrutturarlo e se avremo la possibilita di sottoscrivere l'accordo finale siamo già disponibili anche ad aiutare nel calciomercato».

Ancora altri passaggi: «Abbiamo avuto un'impressione splendida dell'allenatore Cristiano Lucarelli. Siamo sicuri che possa rappresentare il futuro anche per la Serie B. Per concludere le trattative abbiamo dato incarico al notaio Silverio Magno. Stiamo coinvolgendo per l'aspetto marketing un ex presidente di Serie B, vogliamo portare persone che vogliono aiutare questa piazza». Tira fuori un nome, Jacob Golan: «Possiamo contare su imprenditore di successo con passaporto americano e israeliano, abbiamo contatti con il presidente del Miami United che è originario della provincia peloritana. Vogliamo dimostrare di essere le persone giuste per il rilancio del Messina, ho grande rispetto dei tifosi, ho frequentato le curve e li capisco, vogliono i fatti e cercheremo di darglieli, muovendo forze sane».

Interviene anche Jacob Golan: «Il mio amico Angelo mi ha chiesto di aiutarlo a salvare il Messina perché la città merita la A. Dopo aver esaminato i documenti valuteremo come andare avanti. Sono contento di sostenere una piazza come questa».

Riprende la parola Massone: «Tempi? L'accordo prevede la chiusura della prima operazione entro il 10 febbraio. Il professor D'Amico valuterà i documenti, ma non posso dire quando, perchè serve un'analisi seria e accurata. C'è sintonia umana con Lucarelli, persona ottima. Come allenatore sa il fatto suo ed è di altissimo profilo, non rinunceremo a lui. L'accordo prevede un ingresso a step dal 33 all'88%. Possiamo coinvolgere anche imprenditori sani del territorio. Calciomercato? Se ne sta occupando Ceniccola. Possiamo dare qualche aiuto ma ora il Messina ha tenuto tutti i giocatori ed è anche la mia linea. Serve una rosa di medio alto livello, dobbiamo dare serenità, speriamo di aiutare per l'arrivo di altri. I big? Per me possono restare, l'obiettivo è questo. Investimenti per rilancio? Soldi? Abbiamo un accordo economico ma possiamo dirlo solo quando verificheremo la situazione debitoria, investiremo quanto necessario per il rilancio».

Ancora Massone: «Ceniccola non è un uomo “mio” ma opera in società da agosto e sta andando avanti. Se Stracuzzi mi concede una delega per il calciomercato posso anche occuparmene. Stiamo cercando di risolvere dei contratti e penso che settimana prossima possiamo concludere altre operazioni. Mi auguro che il mister ripensi alle dimissioni del 28 gennaio. Spero intanto che siano concentrati sulla partita e domani facciano risultato. Dobbiamo pensare alla salvezza e poi a costruire l'anno prossimo. Prima però serve controllare tutte le carte».

Sezione: Il focus / Data: Ven 20 gennaio 2017 alle 17:46 / Fonte: Davide Billa - Emanuele Rigano
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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