LA CRONACA

Il Messina rispolvera i panni di squadra operaia, da battaglia, fa valere sul terreno del “Via del Mare” le maggiori motivazioni, riscatta la sconfitta contro il Melfi e porta a casa tre punti importantissimi, raggiungendo quota 42 in classifica, mantenendosi fuori, anche con l’ormai imminente penalizzazione, dalla zona playout.

Prima dell’inizio del match, viene premiato l’allenatore biancoscudato Cristiano Lucarelli, rimasto uno dei beniamini del pubblico salentino dai tempi in cui vestì la maglia giallorossa dal 1999 al 2011 59 volte, segnando 27 gol in A.

Di Corcia, che sostituisce Padalino squalificato sulla panchina leccese, opta per un 3-4-3 in cui Ciancio, Drudi e Agostinone si piazzano davanti a Perrucchini, Lepore affianca Tsonev, Arrigoni e Costa Ferreira sulla linea di centrocampo, con le tre punte Pacilli, Marconi e Torromino.

Lucarelli conferma le indiscrezioni della vigilia e rispolvera il 4-3-3 in cui Grifoni, Rea, Maccarrone e De Vito compongono la linea difensiva, Da Silva, Musacci e Sanseverino sono i tre centrocampisti dietro a Ciccone, Anastasi e Milinkovic messi in campo con il compito di pungere la retroguardia pugliese.

Inizio a ritmi lenti e la prima conclusione arriva al 7’ con Pacilli che prova la botta dalla media distanza dopo essersi accentrato, ma Berardi fa buona guardia e blocca in due tempi.

Ancora un tentativo dal limite di Torromino al 16’ con Berardi che controlla facilmente la sfera.

Il Messina si fa vedere al 21' sviluppando una trama di gioco interessante che passa da Sanseverino, appoggio a Milinkovic ma la traiettoria del tiro del numero 10 biancoscudato finisce ampiamente a lato della porta difesa da Perrucchini.

La partita si ravviva negli ultimi dieci minuti, a partire dal rasoterra di Da Silva che, al 35', non impensierisce il portiere avversario, mentre, tre minuti dopo, Milinkovic ruba palla sulla propria tre quarti, prova a servire Anastasi e, dopo un rimpallo, la sfera arriva a Da Silva ma il mancino del brasiliano è troppo debole.

Sale in cattedra il Lecce che, al 39’, mette i brividi a Berardi con un  bel destro dal limite di Torromino che sfila a poca distanza dal palo destro della porta peloritana, un minuto dopo c’è il tentativo di Ciccone sul cerchio del centrocampo, ma il suo pallonetto viene domato senza patemi da Perrucchini, ma al 41’, c’è la risposta salentina con Costa Ferreira che impegna severamente Berardi, bravo ad andare giù sulla sua sinistra e respingere la conclusione velenosa dell’ex messinese. Nei due minuti di recupero concessi dal signor Mantelli, ancora gli uomini di Padalino vicini al gol con il tiro di Lepore deviato in corner da Berardi e la conclusione di Ciancio che sfiora la traversa.

Primo tempo che si conclude sul nulla di fatto, risultato che rispecchia abbastanza fedelmente l’andamento della gara, con il Lecce che non spinge troppo sull’acceleratore ed il Messina più propenso a non concedere spazi ai padroni di casa piuttosto che provare a rendersi pericoloso.

La ripresa inizia con i giallorossi pugliesi ancora in avanti e molto pericolosi, dopo due minuti, con Costa Ferreira pronto a concludere di sinistro sulla sponda di Marconi, ma conquista solo un calcio d’angolo.

Rispondono i biancoscudati al 50’ con una bella progressione di Milinkovic sulla sinistra in area leccese, conclusa da un cross radente, sul quale Ciccone non arriva per un soffio alla deviazione con la porta sguarnita.

Fortunato il Messina al 52’, quando Marconi sfrutta una palla vagante in area su corner, tocca di destro, ma prende il palo e, sul rimpallo, la sfera arriva miracolosamente nelle braccia di Berardi.

Sul capovolgimento di fronte, bella trama sviluppata dai biancoscudati fino al cross di Ciccone, troppo indirizzato verso il portiere e la difesa pugliese sventa la minaccia.

Improvvisamente, lampo del Messina al 66’, con Musacci che, su palla da fermo, serve sulla sinistra Milinkovic, il franco serbo giunge quasi sul fondo e scarica indietro per Sanseverino, piattone destro teso dell’ex pisano proprio nei pressi di Anastasi, rapace ed implacabile nella scivolata e pallone che tocca la traversa e finisce oltre la linea fatale per il vantaggio biancoscudato.

Al 70’, fallaccio di Agostinone su Foresta all’altezza della linea di centrocampo, punito dall’arbitro con un cartellino giallo apparso troppo tenero per l’intervento durissimo del difensore leccese.

I padroni di casa si spingono tutti in avanti, mentre Lucarelli cerca di intasare gli spazi nella propria metà campo, inserendo Bruno al posto di Sanseverino e Capua per Milinkovic, mettendo due linee vicinissime a presidio dell’area di rigore ed il solo Anastasi in posizione avanzata.

Il fortino biancoscudato resta indenne fino al triplice fischio del signor Mantelli e tutti i componenti della squadra, dello staff tecnico e della società possono festeggiare insieme ai tifosi giunti da Messina,  sul prato del “Via del Mare”, una vittoria fondamentale per il raggiungimento della salvezza senza ricorrere alla lotteria dei play-out.


IL TABELLINO

LECCE-MESSINA 0-1

Marcatori: 66’ Anastasi

LECCE (3-4-3): Perrucchini; Ciancio, Drudi (dal 73’ Vitofrancesco), Agostinone; Lepore, ​Tsonev, Arrigoni, Costa Ferreira (dal 76’ Maimone); Pacilli (dal 62’ Caturano), Marconi, Torromino. In panchina: Bleve, Chironi, Mancosu, Monaco, Muci, Doumbia, Mengoli. Allenatore: Sergio Di Corcia

Messina (4-3-3): Berardi; Grifoni, Rea, Maccarrone, De Vito; Da Silva, Musacci, Sanseverino (dal 71’ Bruno); Ciccone (dal 59’ Foresta), Anastasi, Milinkovic (dall’82’ Capua).  In panchina: Russo, Benfatta, Bencivenga, Mancini, Ferri, Marseglia, Ventola, Ansalone, Madonia. Allenatore: Cristiano Lucarelli. 

Arbitro: Giampaolo Mantelli di Brescia

Assistenti: Daniele Marchi di Bologna e Alessio Saccenti di Modena.

Ammoniti: 20’ Maccarrone, 47’ Costa Ferreira, 70’ Agostinone, 80’ Anastasi, 91’ Rea

Corner: 9-1 per il Lecce

Recupero: primo tempo 2’, secondo tempo 5’

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 23 aprile 2017 alle 16:37
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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