Domenica scorsa a Fondi Giordano Maccarone ha compiuto 27 anni ma non è riuscito a brindare con una vittoria. Eppure il Messina sembrava potere riuscire ad ottenere l'intera posta in palio contro un avversario rimasto in inferiorità numerica per ottanta minuti: “Penso che quando capisci che non ce la puoi fare a vincerla devi badare anche a non perderla, mi tengo il punto anche se oggettivamente si sarebbe potuto fare meglio. Abbiamo sbagliato all'inizio, poi siamo riusciti a pareggiarla e a mantenere salda l'attenzione, perché è vero che erano in dieci ma possono comunque contare su un buon attacco”.

E sono tre, dunque, i risultati utili consecutivi a cui bisogna dare assolutamente seguito: “Se mi chiederssero qual è stata la gara della svolta direi senza dubbio Andria, l'Akragas invece ci ha messo il pullman davanti alla porta, sono stati li, ci hanno colpito a freddo ma ancora una volta la risposta nostra è arrivata. La squadra in questi giorni ha sofferto per gli impegni ravvicinati a cui non è abituata, poi sono arrivate le prime giornate di caldo che complicano un poco le cose, ma siamo all'allungo finale”. Con il Melfi servono tre punti: non ci sono alternative. Vincere per ipotecare la salvezza e mandare definitivamente all'inferno una diretta concorrente. Sabato è cruciale.

Il Messina ci arriva, al netto delle attese penalizzazioni, con la possibilità di non aspettare i risultati degli altri campi: “C'è stato qualche risultato che non ci aspettavamo ma va consierato che saranno venuti meno degli stimoli alle formazioni che si trovano nei quartieri alti della graduatoria, in basso invece nessuno molla di un centimetro, non possiamo che fare egualmente”.

Il presente dice questo, ma l'ultimo pensiero è orientato al futuro: “Mi piacerebbe restare - conclude -, sono consapevole che di questi aspetti si parlerà più avanti, a scenari acquisti, ma se ci fosse la possibilità io sarei felice di proseguire qui, ne parlerò con il direttore Marcello Pitino e con i presidente”.

Sembrano lontani i mesi in cui tutto sembrava girare storto, brutti pensieri che alimentano il rammarico per quello che sarebbe potuto essere ma non è stato, per ragioni esclusivamente extracalcistiche: “Ritengo che questa squadra con maggiore serenità avrebbe potuto ambire ad altri traguardi, forse con qualche innesto mirato a gennaio ce la saremmo giocata con tutti fino all'ultimo per posizioni prestigiose, ma quello che è successo è noto a tutti, una marea di fattori hanno un'inciso su questa annata e chi è ancora qui ha dimostrato comunque tanto”, ha aggiunto Big Mac.

Sul piano personale l'ex Milazzo è come se avesse trovato maggiore forza dalle complicazioni societarie, disputando un girone di ritorno sicuramente di buon livello: “So che sul campo devo stare sempre concentrato, è una mia prerogativa, se non butto il 110% rischio di fare male. Certo è tutto collegato, quando fai bene arrivano i punti, sei più tranquillo, cominci ad esprimerti positivamente anche fuori casa”. E le difficoltà a muovere la classifica lontano da Messina è un altro degli aspetti che ha caratterizzato il cammino dei giallorossi fino ad appena un mese fa: “Ritengo che anche su questo abbiano influito altre questioni, non eravamo al top fisicamente e questo ci segnava la domenica”.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 13 aprile 2017 alle 00:14
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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