È già rientrato a Milano Rocco Arena, l’imprenditore di origini messinesi fortemente interessato a investire nel rilancio del calcio nostrano.

Al termine di un lungo pomeriggio trascorso negli uffici di Tremestieri del gruppo Sciotto, Arena ha formalizzato la propria offerta ufficiale per l’acquisizione dell’Acr e adesso attende una risposta da parte dell’attuale proprietà. Pur filtrando pochissimo e senza cifre ufficiali, emerge come ci sia ancora distanza tra le parti, ma la forbice non sembra così ampia come ipotizzato in principio.

Arena ha fretta di chiudere, vorrebbe programmare con congruo anticipo la sua prima stagione da presidente dell’Acr Messina e il tempo a disposizione di Paolo Sciotto è esiguo. Il potenziale acquirente, congedatosi con un’offerta superiore a quella ipotizzata dal suo staff alla vigilia, attende una risposta entro oggi. Termine a quanto pare perentorio quello fissato dall’attuale presidente dell’Alicante che ha già formato lo staff operativo che lo accompagnerebbe in riva allo Stretto. Pronti anche organigramma dirigenziale, direttore sportivo e allenatore e Arena non esclude l’interesse per l’acquisizione di uno dei due ultimi storici marchi del calcio cittadino. È tutto pronto insomma, si attende solo la risposta affermativa della parte venditrice. E non è cosa da poco.

Nella mattinata di ieri, inoltre, Arena aveva effettuato una sorta di sopralluogo negli stadi Celeste e Franco Scoglio, studiandone anche le aree limitrofe. Una mossa significativa se messa in relazione ai bandi per la concessione dei due impianti di recente pubblicazione, specie perché le vaste aree in cui sorge il San Filippo potrebbero essere utilizzate per un importante sviluppo commerciale della zona. Lo stato dei due stadi, però, ha sorpreso negativamente Arena, sia per il quasi abbandono in cui versa il Celeste, storico tempio del calcio messinese, sia per un Franco Scoglio recentemente saccheggiato dai vandali.

Sezione: Acr Messina / Data: Mer 08 maggio 2019 alle 16:04 / Fonte: Tcf tv
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
vedi letture
Print