Messina-Catanzaro si decide nel giro di otto minuti, quelli che trascorrono dal gol di Carcione alla rete del sorpasso di Da Silva, stravolgendo l’andamento di una partita che sembrava incanalata verso il più classico risultato ad occhiali tra due squadre in ambasce. La quarta vittoria consecutiva al “San Filippo” conferisce, invece, forza e autostima ad un gruppo fortificato dalle difficoltà che lo circondano. Ecco le nostre pagelle:

Berardi 6 – Effettua solo un intervento all’8’ sul tiro debole e centrale di Icardi, per poi capitolare di fronte alla parabola velenosissima di Carcione che arma l’obice da distanza siderale, sorprendendolo leggermente fuori posizione

Palumbo 6,5 – Argina con buona lena le incursioni di Cunzi, specie nel secondo tempo, quando l’ex paganese si sposta sulla sua fascia, mentre durante la prima metà gara è impegnato sia a chiudere gli spazi di gioco a Zanini che a proporsi sulla corsia in fase di attacco. Molto migliorato sul piano della tenuta fisica.

Rea 6 – Prestazione senza grossi picchi, ma anche assente da sbavature. Si dedica con applicazione al controllo dell’ariete centrale Gomez e delle incursioni dei centrocampisti ospiti. E’ costretto ad uscire dal campo per infortunio al 20’ della ripresa, sostituito da Maccarrone (6) che non fa rimpiangere l’ex centrale del Sassuolo, tenendo bene la posizione senza distrazioni.

Bruno 7 – Ingaggia un furente duello fisico con l’ex agrigentino Gomez, uscendone vincitore per larghi tratti del match, imponendosi anche dal punto di vista tecnico. L’ammonizione subita in chiusura del primo tempo priverà la squadra del suo preziosissimo apporto nella prossima trasferta di Pagani.

De Vito 6 – Meno straripante rispetto alla gara contro la Juve Stabia, si dedica più alla copertura della propria zona di competenza togliendo ossigeno alla manovra giallorossa e combattendo nel fango senza alcun timore. Strappa un’ampia sufficienza.

Da Silva 7 – Inizia occupando la stessa posizione tenuta a Foggia, una sorta di interno destro di centrocampo con limitata licenza di incursione, per poi spostarsi, nella ripresa, accanto a Musacci, a presidio della linea difensiva, ma con più campo a disposizione per poter partire in progressione. Il suo sinistro di contro balzo che decide la partita è una perla di opportunismo e precisione.

Musacci 6,5 – Disputa una delle sue migliori partite con la biancoscudata, unendo sacrificio e tentativi, spesso riusciti, di dare respiro alla manovra con sapienti cambi di gioco. Uno dei cardini del gruppo compattato da Lucarelli in mezzo alla bufera societaria.

Sanseverino 6,5 – Si piazza nelle pieghe del match quasi senza farsi notare, ma svolge il cosiddetto lavoro sporco con polmoni e dedizione degni dei classici vecchi mediani di una volta. Preziosissimo nei minuti finali, quando viene spostato come esterno nel 3-5-2 disegnato dal mister livornese per mettere in cassaforte la vittoria.

Mancini 6,5 – Si muove con naturalezza nel ruolo di mezzapunta alle spalle dei due attaccanti in cui viene schierato al fischio iniziale del signor Pietropaolo, pur non riuscendo ad incidere, anche per la scarsa partecipazione alla manovra offensiva del resto della squadra. Per metà della ripresa, torna in posizione più arretrata a fare legna nel centrocampo, prima di arrivare con la spia accesa della benzina al 26’ st e lasciare il posto a Ciccone (6), bravo a farsi trovare pronto subito dando respiro ai compagni con alcune progressioni che avrebbero meritato miglior sorte.

Anastasi 6,5 – Fino alla fase decisiva del match, soffre nel controllo della palla e nei movimenti su un terreno di gioco reso insidioso dalla pioggia mattutina. L’assist involontario di Mancosu gli consente di sbloccarsi e, magicamente, lo rende anche pericoloso per la difesa ospite. Sfiora la doppietta con un pallonetto stranissimo, salvato sulla linea dall’intervento acrobatico di Patti.

Milinkovic 6 – Una di quelle gare in cui non si riesce bene a valutarlo, perché alterna iniziative anarchiche a intuizioni geniali, preziosi recuperi a timidezze nella conclusione. Negli ultimi 5 minuti, incluso il recupero, spreca un contropiede, divora un gol fatto e sbaglia il tocco davanti a De Lucia. Mezzo voto in meno per incoraggiare il suo killer instinct.

Cristiano Lucarelli 7 – Avere dato un senso a questa stagione è già un merito, visto tutto il susseguirsi di eventi che hanno circondato sia lui che i suoi predecessori nell’ultimo anno. Il mister, malgrado tutto, resta concentrato sul campo e sugli eventi di questa partita, la prima di una serie di scontri diretti che il Messina potrà giocare in casa. In sala stampa preannuncia che, in caso di mancata risoluzione della crisi societaria entro tre giorni, vuoterà il sacco, elencando nomi e cognomi di coloro che ritiene responsabili della situazione di perenne emergenza vissuta dall’Acr Messina. Chi vivrà, vedrà.

Catanzaro: De Lucia 6; Esposito 5,5 , Prestia 5,5, Sirri 5,5 , Patti 5; Icardi 5 (13' st Carcione 5,5), Maita 6,5, Zanini 5 (31' st Giovinco 5): Mancosu (40' st Cedric sv); Cunzi 6, Gomez 5,5.  Allenatore: Nunzio Zavettieri 5

Arbitro: Alessandro Pietropaolo di Modena 6

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 12 febbraio 2017 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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