L’aveva definita la partita più importante della sua carriera, ma non è andata come tutti speravano. Mister Nello Di Costanzo, arrivato a campionato in corso per sostituire Grassadonia, non è riuscito a regalare quelle poche soddisfazioni che il suo predecessore aveva conquistato, battere la Reggina. Sarebbe bastata una vittoria e, invece, alla fine della doppia sfida play-out, con due 1-0, sono gli amaranto a festeggiare la salvezza, condannando i giallorossi alla Serie D: “Speravamo di poter fare bene, perché partivamo dal quintultimo posto ottenuto nella stagione regolare. Nel play-out, però, gli episodi hanno fatto la differenza, come il contropiede subito all'andata e che è costato la sconfitta al Granillo. Al ritorno abbiamo approcciato meglio la gara, tirato due volte verso la porta, mentre loro non hanno fatto niente in inferiorità numerica e abbiamo sempre chiuso le loro ripartenze. Poi, un’altra ingenuità sul fallo e abbiamo subito gol in quel modo. Loro sono stati più tonici all’andata – ha continuato il tecnico giallorosso – erano schierati meglio e ci hanno concesso pochissimo. I ragazzi ci hanno messo il cuore, anche se hanno tirato poco in porta”.

Difficile parlare in un momento così difficile, ma Di Costanzo ha provato a dare una scossa alla squadra, modificando anche un po’ a sorpresa lo schieramento iniziale. Una scelta obbligata - ha spiegato - che non ha dato, però, i risultati sperati: “Damonte, ieri, si è fratturato la caviglia e ha giocato solo grazie a un'infiltrazione. C'è tanta amarezza perché, quando sono tornato a Messina, ero convinto che ci saremmo salvati. È la prima volta che retrocedo e fa tanto male. Fa male, mi dispiace per questa tifoseria, ma non mi sento di rimproverare nulla ai miei giocatori”.

Sconsolato, deluso e commosso. Mister Di Costanzo è il ritratto della tristezza che si respira nell’ambiente giallorosso: “Adesso mi leccherò le ferite. Oggi il pallone, è triste dirlo, mi ha fatto uno sgambetto troppo grande. Per me il calcio può finire anche oggi. Dopo aver sentito il calore dei tifosi, che anche ieri sono venuti a sostenerci, questo risultato ci lascia un'amarezza grandissima. Ho trovato un grande gruppo sul piano umano, eccellente, anche se tecnicamente non si rifaceva alla mia indole. Non meritavamo di retrocedere, neanche la società che ci ha sempre messo in grandi condizioni per lavorare”.
 

Sezione: Acr Messina / Data: Sab 30 maggio 2015 alle 18:36 / Fonte: Antonio Billè
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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