Gli appassionati di calcio messinesi vivono giorni d’attesa, cercando di capire le mosse di una famiglia Sciotto trincerata dietro un assordante silenzio. Un gruppo, quello al timone dell’Ac Rilancio, ormai inviso all’intera piazza e con le spalle al muro dopo il tentativo di mediazione del sindaco De Luca e l’auspicio di riunire le tre principali società calcistiche cittadine sotto un’unica realtà.

Città di Messina e Camaro, dal canto loro, non vogliono permettersi passi falsi per non pregiudicare l’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni e allora si vive una fase di stallo, tanto che l’incontro previsto per ieri, pur mai annunciato ufficialmente, non è andato in scena. Se ne riparlerà, forse, nel fine settimana, quando il presidente del Città di Messina Maurizio Lo Re farà rientro in sede.

Ne approfittiamo, così, per dare uno sguardo ai numeri della stagione da dimenticare dell’Acr. Un’annata da frammentare in una serie infinita di tronconi, vissuta sulla giostra umorale di Pietro e Paolo Sciotto e divisa, considerando anche Modica e Lamazza, tra cinque allenatori e otto tra direttori sportivi e consulenti di mercato più o meno ufficiali. Nasce proprio da questa confusione l’impossibilità di creare un gruppo all’altezza della situazione, coeso e voglioso di percorrere un cammino comune, al di là dei problemi societari.

Sono 37, infatti, i calciatori schierati in campionato: dai 2684 minuti di Biondi allo scampolo di partita disputato da Mancuso nel recupero contro il Gela. Ben 14, invece, gli elementi svincolati nel corso della stagione. Emblematico, per esempio, il caso Porcaro: titolare inamovibile e in campo per tutti i 90 minuti delle prime 12 partite, il suo rapporto con il Messina finisce dopo il gol del pari contro il Troina e prima della vittoria di Nocera, la prima in trasferta firmata dal lampo di Arcidiacono.

Il talentuoso ex Sicula Leonzio è il capocannoniere della squadra con 12 gol complessivi e guida un plotone di 15 giocatori a segno in campionato. Seguono, poi, le 6 reti di Cocimano e le 5 di Genevier e Catalano, con l’ex Roccella che si consacra come re degli assist. Il giocatore più ammonito è Zappalà, con 10 gialli in 18 presenze, mentre Genevier è l’unico a essere stato espulso due volte, nelle debacle contro Città di Messina e Acireale.

Percorso quasi netto, invece, in Coppa Italia: 6 vittorie (due delle quali ai rigori contro Gela e Albalonga), un pareggio e la sconfitta in finale contro il Matelica. 36 i calciatori impegnati nella manifestazione tricolore: dai 20 minuti di Sarcone ai 654 di Traditi, sempre in campo nelle 8 partite disputate come Cocimano e Biondi. 11 i calciatori andati a segno e titolo di capocannoniere diviso a quota 2 da Cocimano, Catalano, Arcidiacono e Gambino, autore dell’unica doppietta nel primo turno contro l’Igea Virtus. Quando ancora quella famosa speranza illudeva i tifosi che si sarebbe vissuta una stagione quantomeno normale.

Sezione: Acr Messina / Data: Mar 28 maggio 2019 alle 17:47 / Fonte: Tcf tv
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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