Cristiano Lucarelli, in sala stampa, l’ha definita una “vittoria storica”, e, sicuramente, la gara con la Juve Stabia, per la caratura dell’avversario e per il caos che l’ha preceduta, rientra tra le imprese che si ricorderanno in futuro con riferimento a questo campionato. Impressionante la dedizione del gruppo verso il proprio tecnico e cresce il rammarico per quello che sarebbe potuto essere il destino del Messina con una struttura organizzativa e dirigenziale adeguata a livello societario. Voti abbastanza alti per tutti, un premio all’impegno straordinario messo nel fango del S.Filippo dai protagonisti in maglia biancoscudata.

Ecco le nostre pagelle:

Berardi 7 – Attento, concentrato, determinato, si produce in un paio di interventi pregevoli e si barcamena con abilità e un pizzico di fortuna alle prese con il fango che occupa l’area di rigore, soprattutto nel secondo tempo, quando gli stabiesi premono alla ricerca del pari.

Palumbo 6 – Soffre, sbuffa, cerca di mantenere la posizione e riesce a non dare tanto spazio agli avversari di ottimo livello che si alternano nella sua zona. In una situazione normale diremmo che dovrebbe lavorare per ritrovare la condizione, ma con il caos legato ai campi di allenamento è meglio lasciare ad altri momenti queste considerazioni.

Rea 6,5 – Con una squadra che mantiene le distanze ed accanto a compagni che si aiutano reciprocamente, maschera qualche acciacco di troppo, guerreggia nelle sabbie mobili del S.Filippo e non consente a Paponi di ripetere la prodezza con la quale, nello stesso stadio, l’attaccante classe 88 firmò la sua prima rete in A con la maglia del Parma.

Bruno 7 – Qualche chiusura decisa, un ottimo senso della posizione e concentrazione massima in tutti i 98’ di gioco. Il difensore cresciuto nel Crotone riscatta l’errore che, a Francavilla, aveva aperto la strada per il terzo gol pugliese.

De Vito 7 – Fino a qualche giorno fa, sembrava quasi che dovesse approfittare del pullman della Juve Stabia per raggiungere la sua nuova destinazione. Invece, firma un patto di fedeltà con Cristiano Lucarelli, preferisce restare a Messina e suggella questa decisione con una prestazione perfetta. La sua diagonale in anticipo su Cutolo al 40’ è prodigiosa, ma per tutta la gara sputa l’anima in campo.

Capua 6 – Inizia molto bene, proponendosi pericolosamente in avanti in due occasioni, senza troppa fortuna. Crolla al suolo per un infortunio al 25’ e viene sostituito da Nardini (6,5) , in precarie condizioni fisiche, che, però diventa subito protagonista con il gol che decide la gara. Non ha la gamba per poter imporre le sue doti tecniche, ma l’ex modenese si batte come un leone anche negli ultimi 15’, quando non ne ha più e zoppica vistosamente.

Musacci 6,5 – Il terreno pesante non lo favorisce, ma indossa la tuta da operaio, quasi subito sporca di melma, non si scoraggia, piazzandosi a presidio della linea difensiva e svolgendo il lavoro sporco senza fare una piega.

Grifoni 6 – Il soldatino voluto fortemente da Lucarelli al suo avvento sulla panchina biancoscudata non è in forma smagliante, sbaglia qualche disimpegno, continuando, però, a lottare a testa bassa, dando, così, il suo prezioso contributo alla causa.

Mancini 6,5 – Parte da trequartista dietro le due punte e dà il meglio di sé in questa posizione, dando fastidio agli avversari sia quando pressa che nei momenti in cui si propone in fase offensiva. Nella ripresa, si sacrifica insieme ai compagni per difendere il risultato ed esce, stremato, al 79’. Gli subentra Saitta (6) , pronto a rendersi utile nella fase decisiva della partita, che si merita la sufficienza perché non si risparmia, pur facendo parte della lista dei partenti.

Pozzebon 6 – Preso di mira da una parte del pubblico nelle ultime gare, al centro di trattative e dei desideri di mezza Legapro, con la valigia pronta destinazione Catania, Demiro risponde presente alla richiesta d’aiuto fattagli da Lucarelli, resta isolato in attacco senza l’ombra di un pallone giocabile ed è partecipe allo sforzo della squadra, fin quando tiene fisicamente. Pretendere anche che rischi il contrasto duro ben sapendo di essere destinato altrove, sembra un po’ eccessivo.

Madonia 6 – In una gara da battaglia si mette al servizio della squadra, cercando di coprire la propria zona sulle iniziative avversarie. Troppo poco determinato e pronto, invece, quando si tratta di provare a far male alle vespe e lui sbaglia sistematicamente la rifinitura. A metà ripresa viene rilevato da Akrapovic (6) , anche lui prossimo ad andare via e ringraziato da Lucarelli a fine gara per non essersi tirato indietro ed aver dato il proprio apporto al raggiungimento della vittoria.

Cristiano Lucarelli 8 – In un tweet di un paio di giorni fa si paragona al comandante del Titanic, affondato con la sua nave, lasciando intendere che sarebbe comunque rimasto sulla panchina giallorossa. Riesce nel miracolo di riportarci tutti, per poco meno di due ore, al motivo principale per il quale ci si è interessati a questo sport, cioè la partita, il divertimento, l’agonismo, la bellezza del calcio, il gioco in cui non sempre vince il più forte. Complimenti mister, sperando di rivederla presto felice e sereno nello svolgimento del suo lavoro. Naturalmente, sulla panchina del Messina.

Juve Stabia: Russo 6; Cancellotti 6,5, Santacroce 5, Morero 6, Camigliano 5 (dal 18’ st Marotta 6); Capodaglio 6,5, Izzillo 6, Mastalli 5,5 (dal 1’ st Rosafio 6); Lisi 6 (dal 31’ Ripa 5,5), Paponi 5, Cutolo 6,5. Allenatore: Giuseppe Fontana 5

Arbitro: Lorenzo Maggioni di Lecco 6

 

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 29 gennaio 2017 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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