La priorità è far quadrare i conti, arrivare tra dieci giorni con il budget necessario per superare lo scoglio della “chiusura” amministrativa della passata stagione sportiva tramite il pagamento di stipendi e contributi arretrati per i tesserati. Una corsa contro il tempo che il Messina sta affrontando, come d'altronde altre società di Lega Pro, con moderata serenità, lavorando senza sosta e a testa bassa. Sancito questo passaggio e il successivo che riguarderà la definizione della pratica per l'iscrizione al prossimo campionato, la dirigenza si muoverà anche sugli aspetti tecnici che fino ad oggi sono rimasti in secondo piano.

Ciò non significa che tutto sia rimasto fermo. La sfera tecnica guidata dal direttore sportivo Marcello Pitino e dal Team Manager Giorgio Corona è attiva sottotraccia per individuare i profili giusti che possano fare al caso dei giallorossi. Dopo la separazione da Cristiano Lucarelli, l'idea è di puntare su un allenatore dalla personalità forte, in grado di saper gestire la pressione e gli umori della piazza, costruendo un progetto tecnico non eccessivamente dispendioso, concordando e accettando le scelte della società, senza imposizioni.

Come anticipato nei giorni scorsi, dalla margherita dei nomi va tirato fuori Pino Rigoli, che una volta svincolato dal Catania firmerà con la Sicula Leonzio. Da tutti considerato il sogno per la panchina biancoscudata, è molto difficile che possa però sbarcare nelle prossime settimane sullo Stretto, Gaetano Auteri, seppur molto legato al presidente Franco Proto. I motivi sono sostanzialmente due: il primo è che pur riuscendo con uno sforzo a garantire l'ingaggio all'ex Matera difficilmente l'Acr si potrebbe permettere una rosa all'altezza delle richieste tecniche dell'esperto trainer, che, altro ostacolo, è corteggiato da formazioni blasonate di terza serie pronte a costruire ponti d'oro per averlo.

In leggerissimo calo le quotazioni di Antonio Venuto, considerato abile sul piano tecnico ma meno "coinvolgente" in quello emotivo per una tifoseria che ha voglia di accendersi. Peppe Raffaele risponderebbe in molti punti all'identikit tracciato internamente dalla management peloritano: emergente, competente, del territorio, ambizioso, capace di lavorare con i giovani e sfruttare al massimo le risorse a disposizione. Soprattutto passionale. Un personaggio in grado di incendiare il “Celeste” con il carattere, considerato ideale per questa avventura da molti suoi colleghi, ma forse poco spendibile come nome da dare in pasto alle esigenze mediatiche e agli obiettivi di marketing. Secondo questa logica da scartare sarebbe anche l'ipotesi Pietro Infantino, ex Messina, apprezzato umanamente da Proto, Corona e non solo, reduce dall'ottimo campionato sulla panchina del Gela in Serie D e già alla guida dell'Atletico Catania. In corsa ci sarebbe anche lui, seguito al contempo dall'Acireale di Natale Stracuzzi.

Occhio comunque ai colpi a sorpresa. Uno potrebbe essere Nicola Legrottaglie, negli ultimi sei mesi in Serie A come assistente di Massimo Rastelli al Cagliari. Un'altra alternativa è Pippo Pancaro, ex Juve Stabia e Catania, attualmente fermo. Non sono esclusi nemmeno “ritorni al passato” nella storia recente del calcio messinese, come Christian Riganò e Riccardo Zampagna.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 15 giugno 2017 alle 12:49
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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