Pochi giorni e, probabilmente, conosceremo il destino futuro del calcio cittadino. Impossibile programmare un’estate serena per il tifoso medio messinese, passato dallo studio di fideiussioni e caos scommesse, a incertezze, contestazione e pressappochismo societario. Una piazza stanca di vivacchiare nelle secche del dilettantismo e vogliosa di rilanciarsi dopo due stagioni amare e povere di soddisfazioni.

È passata già una settimana dal vertice notturno del Salone delle Bandiere. Il convitato di pietra Paolo Sciotto, allora fuori città per motivi di lavoro, è risultato come sempre inviso alla tifoseria, prova ne siano i cori di contestazione cantati al termine dell’incontro tra il sindaco De Luca e i presidenti di Città di Messina e Camaro Lo Re e D’Arrigo. Il massimo dirigente biancoscudato, una volta rientrato in città, si è però messo in proprio e, dopo il colloquio con i vertici neroverdi andato in scena martedì, nel pomeriggio chiuderà il giro consultazioni incontrando il Città di Messina.

Dichiarazioni ufficiali, però, assenti. Il rapporto tra gli Sciotto e la tifoseria appare impossibile da ricucire, ma magari l’intero gruppo societario vorrà rivedere profondamente la gestione della propria creatura messa in scena nelle due stagioni alla guida del Messina. Aprendosi, non solo alla fattiva collaborazione di società già strutturate e organizzate, ma soprattutto capendo quanto sia fondamentale nel calcio delegare il lavoro sul campo e dietro la scrivania a comprovati professionisti del settore.

L’improvvisazione, in qualunque aspetto della vita, non paga mai. E questo, imprenditori del calibro degli Sciotto, diventati leader nel settore dell’automotive, dovrebbero saperlo meglio di chiunque altro.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 30 maggio 2019 alle 17:34 / Fonte: Tcf tv
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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