Non mi pongo limiti, vogliamo vincere ogni gara e scenderemo in campo sempre con l'obiettivo di ottenere il massimo”.

A parlare è il difensore centrale del Messina, Marco Manetta, alla sua prima stagione in maglia biancoscudata, autentico pilastro della difesa del team peloritano.

Nato a Tivoli, in provincia di Roma, il 14 luglio del 1991, 183 cm di altezza per 78 kg di peso, Manetta è cresciuto nel florido vivaio della Lazio, con cui ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile: “Ho vissuto anni fantastici - racconta - sono cresciuto in una società solida, professionale e ben strutturata, nella quale mi sono tolto grandi soddisfazioni. A 10 anni facevo il raccattapalle, ho visto da vicino calciatori del calibro di Angelo Peruzzi, Alessandro Nesta, Sinisa Mihajlovic, Juan Sebastian Veron, Dejan Stankovic, Hernan Crespo e Simone Inzaghi. Nel settore giovanile della Lazio ho giocato con l'ex portiere del Messina Alessandro Berardi, oggi al Bari, ma anche assieme all'ex terzino dell'Inter Davide Faraoni, attualmente al Crotone, con l'esterno del Benevento Marco D'Alessandro e con l'attaccante Federico Macheda, oggi al Novara ma fino a qualche anno fa in Premier League al Manchester United. Alla Lazio ho trascorso anni molto importanti per la mia crescita”.

Successivamente il passaggio al Frosinone, in Serie B, dove Manetta militò nella formazione “Primavera”, prima di essere ceduto in Serie D al Monterotondo, dove collezionò 17 presenze. L'anno successivo il passaggio al Matera, 18 presenze in Serie D, la vittoria del campionato e la grande chance in Serie C sempre con il Matera, con 19 presenze da protagonista: “Giocai diverse partite tra i professionisti, ero appena maggiorenne e credevo che la mia carriera potesse prendere un'altra piega, la stagione successiva passai alla Paganese, sempre in Serie C, ma fui costretto a fermarmi a causa di un'aritmia cardiaca. Passai momenti veramente bui, persi un anno e dopo un'operazione al cuore non fu semplice trovare una squadra pronta a investire su di me. Firmai con il Gaeta, ma dopo 7 partite fui costretto a fermarmi ancora”.

Dopo un anno di stop forzato, Marco riparte dall'Anziolavinio, in Serie D, 29 presenze, prima di vestire le maglie di Olbia, Isola Liri, Città di Castello e Potenza, sempre nel massimo torneo dilettantistico, realizzando 2 gol in 89 partite, prima di ripartire da Messina. Quest'anno per lui già 18 presenze: “Anche nei momenti più tristi e grazie soprattutto alla vicinanza della mia famiglia sono sempre riuscito a ripartire, adesso non mi pongo limiti e sono consapevole del fatto che Messina può rappresentare un punto di svolta importante per la mia carriera. Tornare in campo dopo i problemi che ho avuto è stata già una bellissima vittoria, ma adesso sto bene e spero di raggiungere ancora importanti traguardi”.

Per lui in totale 178 presenze e 2 gol in Serie D e 19 presenze in Serie C, adesso la voglia di mettersi in luce in riva allo Stretto: “Contro il Roccella è stato importante vincere soprattutto per il morale, anche alla luce delle contemporanee vittorie di Vibonese, Nocerina, Igea Virtus, Ercolanese e Gela. Adesso ci attendono due sfide molto importanti, ma non decisive perché poi resteranno altre otto partite. Senza far calcoli dovremmo cercare di scendere in campo con l'obiettivo di vincere tutte le gare. Vogliamo raggiungere i play-off e faremo il possibile per centrare questo traguardo”.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 22 febbraio 2018 alle 15:50
Autore: Fabrizio Bertè / Twitter: @fabrizioberte
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