Perdere uno scontro diretto a tre giornate dalla fine non è certamente il miglior viatico per una squadra impegnata nella lotta salvezza. Il Messina incappa in una delle peggiori prestazioni stagionali e ne beneficia il Melfi, bravo ad approfittare delle disattenzioni biancoscudate, azzannando la preda al momento opportuno. Adesso restano 270’ da disputare davvero al massimo della concentrazione e determinazione, mettendo da parte le scorie di una annata schizofrenica e compattando un ambiente ormai disilluso che non vede l’ora di finire la stagione, e invece deve rendersi conto che le sofferenze non sono affatto concluse.

Ecco le nostre pagelle:

Berardi 4,5 – Sui primi due gol accade di tutto davanti alla sua porta, incluse le disattenzioni dell’arbitro che non nota gli interventi fallosi di Marano su Grifoni e di De Vena su Marseglia, ma se nell’area piccola gli avversari sono padroni, una parte della responsabilità è sempre del portiere. Totalmente fuori tempo sul tris consentito a De Vena che fiacca il tentativo di rimonta. Incolpevole sulla rete di Foggia.

Palumbo 5,5 – Fino a quando c’è lui in campo, la gara resta in equilibrio, pur se a ritmi da inizio estate. L’ennesimo infortunio della sua esperienza biancoscudata, al 34’, toglie le certezze difensive legate allo schieramento a tre e dà una possibilità a Marseglia (5) , come al solito confuso, che nella fase finale, caratterizzata da assalti con poco criterio alla ricerca della rimonta, riesce anche a segnare con una azione caparbia.

Maccarrone 5 – I due gol subiti nella ripresa nascono dallo sbilanciamento totale della squadra e da palloni persi banalmente dai compagni lontano dalla propria area di rigore. Si era legato al dito l’atteggiamento sbruffone dei lucani nella gara di andata, ma non è servito a portare a casa il risultato.

Bruno 5 – Stesso discorso fatto per il vicino di reparto, perché è complicato per un difensore fare bene il proprio lavoro quando le distanze tra i reparti si misurano in decine di metri. Coinvolto, come tutti gli altri, nella poca cattiveria in occasione dei primi due gol, decisivi per indirizzare le sorti del match.

Grifoni 5 – Inizia da esterno di centrocampo, senza incidere, per essere spostato sulla linea dei terzini dopo l’infortunio di Palumbo. Arriva diverse volte sul fondo nella ripresa, ma indovina solo due cross, confezionando altrettante occasioni da gol.

Da Silva 5,5 – Si nota la differenza tecnica rispetto al resto dei compagni, perché prova a mettere ordine e a far vedere qualche sprazzo di calcio in un pomeriggio folle. A volte, però, si incarta e finisce per consegnare palla ad avversari molto più pratici e cattivi.

Musacci 5 – Il dualismo con Mancini non lo aiuta a trovare la serenità giusta per poter dare il massimo, anche se la confusione della squadra contribuisce a rendere complicato il suo compito. Segna il suo primo gol in biancoscudato, quando però non c’è più tempo per concretizzare la clamorosa rimonta.

Sanseverino 4,5 – Prestazione anonima, incolore, senza nemmeno un sussulto, in una posizione ibrida del campo, nella quale non dà nemmeno il contributo consueto di corsa e agonismo. Dopo 5’ della ripresa, Lucarelli sceglie lui per cercare maggior peso in attacco con Ciccone (5) , quasi mai capace di piazzare lo spunto che avrebbe potuto creare superiorità numerica contro la difesa gialloverde schierata a tutela del vantaggio.

Foresta 4,5 – Totalmente fuori dalla manovra in fase offensiva, si nota solo per qualche recupero, ma siamo lontanissimi dalla prestazione-monstre di qualche settimana fa contro il Taranto. Esce al 20’ del secondo tempo per dare spazio a Ferri (5) , ritornato in campo dopo tanti mesi trascorsi in panchina, che ci mette la consueta buona volontà, ma si divora, al 38’, l’occasione per rimettere in discussione la partita, sparando sul corpo di Gragnaniello il potenziale 3-4.

Milinkovic 5 – Una delle peggiori prestazioni del biondo attaccante che si deprime troppo facilmente quando le cose non vanno bene in campo. Si danna per il pallone perso al 74’ che consente a Demontis di lanciare Foggia verso il gol, beccandosi l’incazzatura di Lucarelli. Nelle difficoltà si vedono i giocatori di livello e David deve riscattarsi al più presto.

Madonia 5,5 – Galleggia al largo fino al 15’ della ripresa, quando il Melfi segna il terzo gol e lui sale in cattedra, segnando un gol di rapina e servendo due assist a Marseglia e Musacci. Potrebbe ancora essere un fattore positivo nella lotta alla salvezza, se riesce ad uscire dal torpore in cui sembra essere avvolto durante questo ultimo scorcio di carriera.

Cristiano Lucarelli 4,5 – Il subcomandante capace di affrontare senza paura qualsiasi tempesta in questa sua esperienza messinese, appare un po’ stanco ed appesantito, pur se certamente non è domo o rassegnato alla sconfitta. Non riesce a dare il giusto grado di motivazione alla squadra per questo scontro diretto e l’allarme sullo scarso interesse o la presunzione della stampa e dell’ambiente lanciato in sala stampa, ha l’aspetto della cortina fumogena per distrarre dai mali endemici di questa stagione.

Melfi: Gragnaniello 5; Laezza 6,5, Grea 6 (dall’8’st Libutti 6), Romeo 6; Lodesani 6, Esposito 6,5, Vicente 6,5, Marano 6,5 (dal 26’st Demontis 6) , Obeng 6,5; Foggia 6,5, De Vena 6,5 (dal 39’st Mangiacasale sv). Allenatore: Andrea Destino 6,5

Arbitro: Davide Andreini di Forlì 5

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 16 aprile 2017 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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