Si apre con l’elogio alla stagione appena conclusa la conferenza stampa che il presidente Proto e il direttore generale Manfredi hanno tenuto nel Salone delle Bandiere del Comune: “Hanno lavorato tutti bene - afferma il numero uno biancoscudato - penso ai segretari Raffa e Minutoli, al responsabile del marketing Forzano, al settore giovanile, passando per Fiumanò, Formisano, Manfredi e Magazzù. Abbiamo tenuto un profilo basso, misurato le dichiarazioni e lavorato a fari spenti, tanto che la prima gestione si era chiusa con 1,25 punti di media e la squadra in zona playout, mentre con il rendimento successivo potevamo arrivare ai playoff e senza penalizzazione li avremmo anche fatti”.

Davanti ai tanti tifosi che assiepano l’aula comunale, Proto mastica un po’ amaro per un traguardo, quello dei playoff, che sarebbe stato anche meritato in considerazione dello straordinario girone di ritorno: “Abbiamo comunque lottato per qualcosa - prosegue - perché siamo combattenti nei confronti di chi ci chiede aiuto e ci dà la sua amicizia. È stato importante aver dato un segno di discontinuità, perché sapevamo che la situazione era complessa: ci siamo posti un obiettivo e l’abbiamo raggiunto, perché chi non lotta per qualcosa è uno sconfitto. Ribadisco, è stata data discontinuità rispetto a comportamenti precedenti, dando una immagine esterna positiva e penso a quando è venuto Xavier Jacobelli, uno dei più grandi giornalisti italiani, a fare un servizio parlando del Messina”.

Il Tribunale Nazionale Federale, rimandando al mittente la richiesta di penalizzazione per la società biancoscudata, ha dato un’importante dimostrazione sulla solidità di questo Messina: “Abbiamo costruito un ponte che va dal malessere al benessere - continua Proto - e anche la sentenza di ieri dimostra alla città che abbiamo la credibilità per poter andare avanti. Per farlo, però, abbiamo bisogno che si comprenda la nostra modalità di agire nel rispetto dell’avversario e della legalità: in questo momento abbiamo bisogno di aiuto, come quando siamo piccoli e i genitori ci aiutano. Messina oggi è rispettata e guardata con attenzione, stiamo recuperando dignità. Il popolo messinese è fatto di gente libera e seria, non solo da quelle che vanno allo stadio”.

La massa debitoria che aumenta con il passare del tempo è un ostacolo importante, su cui Proto e la sua squadra stanno lavorando alacremente: “In tre mesi abbiamo fatto ordinaria amministrazione - spiega il presidente - prima di passare alla straordinaria. Ho sempre detto che la vittoria dei conti era una Champions League, ora posso dire che è la Coppa del mondo! Abbiamo trovato 850mila euro in più rispetto a quanto inserito nel prospetto con la vecchia proprietà, ma nonostante tutto non ci fermiamo e lavoriamo per l’obiettivo: è arrivata questa grande problematica, ognuno che era vicino alla vecchia proprietà ha mandato un accertamento ed è chiaro che la cessione non era gratis. Con l’avvocato Massimo Rizzo ci difenderemo per capire se sono tutte richieste giuste e se lo saranno vedremo di provvedere”.

Traccia la via il presidente e parla anche del rapporto con Lucarelli: “Dobbiamo lavorare sui giovani e sulle eccellenze della città - continua - e non solo per quel che riguarda i calciatori, ma anche con le società calcistiche. Dobbiamo farlo dando la spinta, come successo tanti anni fa con Scoglio e ora dobbiamo proseguire con allenatori e altro. Qui c’e qualità e va valorizzata. Lucarelli è una persona molto intelligente, concordiamo sull’alzare l’asticella e siamo tutti d’accordo su questa strategia, altrimenti non avremmo fatto questo passo, ma con scelte diverse. A Vibo mi sono divertito tantissimo, durante la settimana ho parlato con i ragazzi affinché non cedessero niente a nessuno, altrimenti la gente avrebbe capito il biscottino: l’entusiasmo è fondamentale per noi e con il mio amico Pietro Cannistrà sono tornato bambino. Non c’era solo la salvezza, ma sono contento per come la squadra ha lottato: non siamo usciti per scommesse e questa è la discontinuità, la normalità. Si vince e si perde, questo è il mio calcio”.

Poi si fa più diretto l'elogio al tecnico: "Lucarelli lo considero sempre l'allenatore - afferma Proto - ha scelto Messina oltre che il Messina. Abbiamo delle idee comune e a me piacciono gli allenatori e i giocatori che stanno nello stesso posto per diversi anni. Non abbiamo fatto un discorso di soldi o giocatori, ma di progettualita. Come dicono i tifosi, è uno di noi. Abbiamo molte caratteristiche similari sul piano umano e credo che lo sviluppo passi anche da lui".

Il futuro è un libro che la società sta già iniziando a scrivere con programmazione e oculatezza: “La partita vera è guardare a un futuro prospettico e programmatico - conclude Proto - vogliamo evitare due direttori generali, 50 contratti e spese senza senso. La società va riformata e in questi tre mesi abbiamo pensato all’obiettivo sportivo e al contempo stilato una check list. La mia idea è di cooperativa sportiva in cui ognuno collabora con le proprie energie, a chi ci ha disturbato dico che è inutile andare contro di me, perché io torno a Catania, e voi invece fate il male del Messina. Noi abbiamo una grande occasione di lavorare insieme, non chiedo aiuti, non l’ho mai fatto, ma cerchiamo di avere attenzione verso questa causa. Rimaniamo assieme, ci sono ragazzi messinesi che fino a oggi hanno lavorato per il club senza chiedere niente. Cerchiamo di partecipare di tutti, a cominciare dalle istituzioni e ancora mondo dell’informazione, imprenditoria. Stiamo uniti e contribuiamo. Anche piccoli contributi di sentimenti, interesse, rispetto per chi si spende. Tutti dobbiamo essere contenti di parlare di calcio e non di altre cose”.

Ha le idee chiare Proto, anche sui tanti che stanno battendo cassa negli ultimi giorni: "Dobbiamo ripartire dalla fine, dall’entusiasmo che ho visto nelle ultime settimane. Essenzialmente bisogna fare prima la società e poi la squadra perché, se scegli uomini di qualità, il risultato arriva. L’obiettivo è non guardare ai playout e, inoltre, fare i playoff in undici non ha molto senso: è come il bambino che vuole fare un solo giro di giostra. Io voglio farli con i privilegi di un buon piazzamento in classifica. Debiti nuovi? C’è accerchiamento e anche pretese di gente con contratti e in questo caso c’è poco da fare. Valuteremo invece le scritture private. Quello che è arrivato bisogna affrontarlo, saldarlo e se ci sono contratti sottoscritti dalla vecchia società li onoreremo, ma se sono tentativi di truffare la società ci difenderemo”:

Sezione: Acr Messina / Data: Mar 16 maggio 2017 alle 11:59
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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