Tre risultati utili consecutivi, cinque punti nelle ultime tre partite, il Messina prova ad avvicinarsi a piccoli passi alla salvezza diretta in attesa delle penalizzazioni che purtroppo intaccheranno una classifica in grado ora di offrire ampie rassicurazioni per il raggiungimento dell'obiettivo. Il quale resta assolutamente alla portata, ma in una coda di campionato che sta riservando parecchi colpi di scena, con le formazioni che si trovano in basso che corrono e quelle in zona playoff che fanno quasi a gara a tirarsi fuori dagli spareggi promozione, occorre non dare nulla per scontato.

I giallorossi hanno dalla loro la possibilità di non guardare gli altri, vincere, fare risultato senza badare a conti e incastri. Con un Fondi in crisi nera da sette giornate probabilmente si poteva ottenere qualcosa in più, se non altro per la superiorità numerica vantata per ottanta minuti, ma la barriera issata dagli avversari mescolata all'incapacità dei siciliani nel trovare la chiave per scardinare la serratura laziale, ha determinato un pareggio che comunque non è da buttare.

Tatticamente parlando ha pesato ancora una volta l'assenza in avanti di Valerio Anastasi, non o non solo per la capacità realizzativa, ma soprattutto per la sua predisposizione a fare reparto, alzare il baricentro del collettivo, giocare di sponda. Uno schiaffo in faccia a tutti coloro che “...e però segna pochi gol”. I saggi dicevano che ti accorgi del valore di una cosa quando non ce l'hai (più), la lontananza dal campo dell'ex Catania nelle ultime due partite l'ha confermato. Il Luca Toni dello Lega Pro è una pedina fondamentale per lo scacchiere giallorosso attuale, ma più oggettivamente manca un'alternativa valida che dia esecutività alle idee di Cristiano Lucarelli. Per rivederlo in campo bisognerà ancora attendere, lagnarsi non servirà, occorre solo cercare le soluzioni più consone per sopperire ai limiti d'organico e superare questo momento.

Il trainer livornese sta vagliando, sperimentando, in tal senso ha una logica la scelta di lanciare nella mischia il giovanissimo Enrico Ventola, classe 1997, punta esterna adattato al ruolo di “falso nueve”. Il talentino di scuola Avellino ha mostrato buone doti scambiandosi di posizione con Milinkovic nella posizione di terminale offensivo, palesando però più confidenza con la giocata quando partiva da sinistra, collocazione naturale e più congeniale per le sue caratteristiche. Comunque un buon prospetto, che Lucarelli con coraggio ha testato in una contesa senza dubbio delicata. Utile potrebbe essere per il finale di stagione anche Nicola Ciccone, che si è procurato il rigore dell'1-1 e si è reso protagonista di altre discrete giocate. Un'incognita è invece Gianvito Plasmati considerato che ha nelle gambe appena sgoccioli di benzina.

Consapevolezze di una rosa corposa numericamente ma cortissima in quanto ad alternative tangibili, soprattutto nel pacchetto avanzato. In provincia di Latina l'ingresso in campo nella ripresa di Grifoni sulla destra, con il concomitante ritorno al 3-5-2 ha sì da una parte cambiato la dinamica nelle manovre offensive, con una caccia più costante al fondo e meno al gioco rapido tra le tre punte, ma dall'altra parte è finito con il dare un vantaggio alla difesa universitaria, che piazzata non ha faticato ad acciuffare la corposa mole di cross messi in mezzo dall'esterno, inadatti alle qualità aeree e ai pochi centimetri dei biancoscudati.

Il cammino settimanale che porterà allo scontro-salvezza di sabato contro il Melfi dovrà servire a Lucarelli per capire quale potrà essere la via migliore da opporre ad un avversario che ha cambiato più volte assetto ma predilige il 4-2-3-1. L'assenza di Andrea De Vito per squalifica suggerirebbe al tecnico di ripuntare sul 3-5-2, perché l'alternativa sarebbe proporre una difesa a 4 con Palumbo a destra e l'adattamento di Grifoni sulla corsia mancina. Se invece si dovesse decidere di dare più sostanza alla mediana, il sacrificato dovrebbe essere ancora una volta Sanseverino, chiamato ad agire sull'intero out di sinistra, ma che non sembra stare vivendo un esaltante stato di forma. A quel punto, però, il nodo sarebbe trovare il partner d'attacco di Milinkovic (con l'Akragas il prescelto è stato il deludente Madonia).

Spunti. Quello che sicuramente Lucarelli chiederà ai suoi è una prova di carattere, una stoccata finale per vivere le ultime battute di torneo senza troppi patemi, tirandosi fuori da una bagarre che rischia di complicarsi sempre più. Tre punti sarebbero d'oro per regalarsi una Pasqua serena e chiudere nel miglior modo possibile una stagione travagliata. 

Sezione: Acr Messina / Data: Mar 11 aprile 2017 alle 11:15 / Fonte: Emanuele Rigano
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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