La sconfitta con il Marina di Ragusa fa piombare per l’ennesima volta nel caos l’intero Messina. L’annuncio del silenzio stampa al termine della partita, la contestazione incessante della tifoseria, tra campo e collinetta, nei confronti della proprietà e anche dei calciatori e una dirigenza totalmente nel pallone, fanno da prologo alla calda mattinata vissuta quest’oggi.

Dalle dimissioni presentate da Karel Zeman, su cui si attende la risposta ufficiale della società (che sembrerebbe orientata a respingerle), alla sospensione degli allenamenti fino a quando Pietro Sciotto non rientrerà dai propri impegni lavorativi all’esterno. Un caos totale, che alle latitudini messinesi va in scena ciclicamente, ben oltre i tre fallimentari anni della gestione Sciotto.

Il discreto impatto avuto da Zeman e l’ottimismo con cui si era chiuso il 2019, al di là della sconfitta con il Giugliano, si sono dissolti come neve al solo alle prime luci del nuovo anno. Dall’addio in blocco dello staff dirigenziale ex Camaro, alle sconfitte in serie con Troina e Acireale, fino a un mercato deludente che ha impoverito l’organico biancoscudato e lasciato vuoti enormi nel settore under e, soprattutto, in un reparto d’attacco nullo e incapace di trovare la via del gol. Grandi anche le responsabilità del mister, con una media punti bassissima e che si è intestardito con uomini come Sampietro e Buono, gravemente insufficienti in ogni loro apparizione in campo, condizionanti per l’intera squadra e manifesto di questo umiliante inizio di 2020.

In questo momento, oltre i processi tecnici, il Messina degli Sciotto sembra giunto a un punto di non ritorno. La sospensione degli allenamenti fino al rientro del presidente resta decisione incomprensibile. L’ennesima che acuisce ulteriormente la frustrazione per un progetto sportivo mai decollato sul serio.

Sezione: Acr Messina / Data: Lun 03 febbraio 2020 alle 15:50
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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