L’analisi della sconfitta del Messina contro il Giugliano da parte dell’allenatore Karel Zeman dura pochissimo, prima di lasciare spazio all’arbitraggio del signor Tomasi e al clima esistente al Vallefuoco di Mugnano: “L’espulsione di Bruno fa parte di una partita in cui l’arbitro è stato il migliore in campo del Giugliano - dice - dalla panchina ho visto tante cose orrende, ci prendevano a calci da terra e avrebbero meritato 7/8 espulsi. Cose impensabili nel massimo campionato dilettantistico. Ho preso tanti sputi in testa, in campo si diceva e faceva di tutto, mentre dalla tribuna a me e mio padre hanno augurato continuamente la morte. Nello spogliatoio a fine primo tempo si parlava solo dell’arbitro, ha condizionato totalmente la partita e per questo non colgo segnali importanti dalla prestazione: ero convinto di vincere perché pensavo di giocare a calcio, invece siamo stati protagonisti di una cosa diversa. Non riesco a pensare ad altro in questo momento, per fortuna ci sono 4/5 giorni di stop e avrò tempo di riflettere, perché se il campionato è questo io non ho più voglia di parteciparvi. Ero già schifato prima dal calcio italiano, ma adesso mi è venuto il voltastomaco”.

Sulla partita il mister si rammarica per la sconfitta immeritata: “Abbiamo mostrato carattere anche nel primo tempo - afferma Zeman - ma non è stata una partita di calcio normale perché troppo condizionata dal vento. Nonostante questo siamo stati superiori all’avversario, ma purtroppo il rigore sbagliato non ci ha permesso di completare la rimonta. Peccato perché segnandolo secondo me poi avremmo vinto. La battuta di Rossetti? Ero convinto che andasse Crucitti, ne avranno parlato tra loro”.

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 22 dicembre 2019 alle 16:52
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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