Difficile valutare una partita giocata dai biancoscudati con la mente rivolta alla trattativa in dirittura d’arrivo per il passaggio societario. Considerando le ultime settimane di tensione e le mille difficoltà di ogni genere affrontate, la prestazione collettiva del “Torre” rientra tra quelle in cui si può applicare una sufficienza di stima per tutti i protagonisti, pur analizzandole singolarmente. Con l’augurio che, dalla prossima settimana, si torni a parlare di calcio e vengano annullati gli alibi legati ai problemi contingenti.

Ecco le nostre pagelle:

Berardi 6 – Due buoni interventi in uscita bassa nel primo tempo, in cui, però capitola di fronte alle conclusioni ben indirizzate di Alcibiade e Firenze. Nella ripresa viene impegnato poco, ma si fa trovare pronto, tranne all’88’, quando si distrae in un facile controllo con il piede e lascia il pallone a Reginaldo, chiuso dalla scivolata provvidenziale di Maccarrone.

Saitta 6 – Scaraventato in campo da titolare in una difesa inedita, ci mette impegno, fisico, corsa, limitando le giocate preparate da Grassadonia sull’asse Della Corte-Cicerelli. Sanguinosi alcuni palloni persi in fase di ripartenza con la squadra in uscita che aprono pericolosissimi spazi agli avversari.

Maccarrone 6 – Rientra nell’undici iniziale pur essendo stato in dubbio fino all’immediata vigilia per noie muscolari. “Fa il cane” su Reginaldo e chiunque gli capiti a tiro, spazzando la propria area dalle insidie, con l’unica distrazione del 78’, quando sbaglia un controllo creando un pericolo sventato da Berardi.

De Vito 6 – Adattato a centrale nella difesa a 4, si disimpegna senza affanni, provando a dare solidità ad un reparto improvvisato.

Marseglia 6 – Timido, impacciato quando ha la palla tra i piedi, fuori posizione in fase difensiva. I due gol nascono da altrettante incursioni di Alcibiade che, nei primi 45’, lo ridicolizza. Sul primo preferisce alzare le braccia e lasciare passare il laterale campano, sul secondo consente al numero 13 azzurrostellato di giungere indisturbato sul fondo e servire Firenze. A 10’ dalla fine gli subentra Capua (6) cui diamo una valutazione solo per la motivazione fatta in premessa nei confronti di tutta la squadra.

Da Silva 6 – Il confronto con Manolo Pestrin, classe 1978, è impietoso sul piano soprattutto agonistico e fisico, a parte la prima mezzora in cui tutto il Messina ha ancora la birra in corpo per tenere il campo. Deve lavorare molto per trovare la giusta convinzione e tenuta atletica.

Musacci 6 – La sua partita poco dopo la metà del primo tempo, quando subisce un contrasto con Carillo in proiezione offensiva nell’area messinese e letteralmente scompare dal campo. Colpevolmente molle nel contrasto a Mauri in occasione dell’ 1-0, viene sacrificato dal 1’ st per fare entrare Ciccone (6) , dirompente nei primi dieci minuti per poi calare progressivamente con il passare del tempo e lo spostamento ad interno sinistro, non proprio un ruolo a lui congeniale.

Sanseverino 6 – Si vede pochissimo sia in assistenza al povero Marseglia che quando deve proiettarsi nella metà campo avversaria. Nella ripresa, confinato sulla fascia destra, è ancora più avulso dai pallidi tentativi di manovra dei suoi compagni.

Mancini 6 – Gioca senza infamia e senza lode sia il primo tempo da interno dietro le due punte che la ripresa come vertice basso davanti alla difesa. Dal 20’st gli subentra Ferri (6), un’anima persa all’interno di una squadra che aveva già staccato la spina.

Anastasi 6 – Prestazione impalpabile del lungagnone ex catanese, che non va oltre qualche corpo a corpo con il proprio avversario diretto per tenere alta una squadra senza mordente, una volta subito il primo gol. Ancora una volta, come all’esordio dello “Zaccheria”, spreca per troppa timidezza, le occasioni confezionate dai compagni.

Milinkovic 6 – Accende la squadra in avvio di match, creando scompiglio ed occasioni da gol potenziali per sé ed i compagni. Si spegne anche lui quando i compagni non reagiscono alle avversità, finendo per immalinconirsi in tentativi isolati, puntualmente rintuzzati dai campani.

Cristiano Lucarelli 6 – Se rapportiamo la prestazione di Pagani a ciò che l’ha preceduta solo in questa ultima settimana, allora ci si può anche accontentare di 30’ giocati bene e con personalità. Con l’avvento della normalità, concetto caro al Presidente Proto, però, occorrerà essere più presenti, soprattutto in trasferta, facendo fronte con maggiore grinta agli episodi negativi. Subìto il primo gol, il Messina, lontano dal “S.Filippo”, si scioglie praticamente sempre. Occorrerà invertire la rotta per evitare sorprese in classifica.

Paganese : Liverani 6; Alcibiade 6,5, De Santis 6, Carillo 6, Della Corte 6,5; Firenze 7, Pestrin 7, Mauri 6,5 (dal 15’ st  Parlati 6); Bollino 6,5 (dal 30’st Herrera sv), Reginaldo 5, Cicerelli 6,5 (dal 41’st Longo sv). Allenatore: Gianluca Grassadonia 6,5 

Arbitro: Davide Curti di Milano 5

Sezione: Acr Messina / Data: Lun 20 febbraio 2017 alle 00:05
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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