Assenti sia gli imprenditori del nordest che l’amministrazione comunale. In un noto bar del centro città, il giornalista Gianfranco Pensavalli avrebbe dovuto illustrare l’offerta con cui l’anonimo gruppo friulano intende rilevare il Messina dalle mani di Pietro Sciotto, ma sono stati aggiunti solo pochissimi dettagli rispetto a quanto era stato comunicato in precedenza: “I nomi degli imprenditori non li faccio - dice il cronista - ma ci sono tre nuovi soci pronti a entrare che metterebbero 500mila euro nel triennio. Sono tutti friulani, fatta eccezione per uno che è della provincia di Treviso: hanno esperienza nel calcio locale, hanno gestito anche delle polisportive e sono persone che hanno appalti in Sicilia e a Messina, penso, potrebbero essere interessati al consorzio autostradale”.

È solo Pensavalli, ma se l’assenza dell’anonimo gruppo imprenditoriale era del tutto concordata e preventivata, quella dell’amministrazione comunale e, nello specifico, dell’assessore allo sport Scattareggia fa molto rumore: “Per me si può dimettere anche domani - tuona Pensavalli - solo alle 18.51 mi ha detto con un messaggio che non sarebbe venuto”. Tra il cronista e il sindaco De Luca, con cui è stato candidato alle recenti elezioni come consigliere comunale, si è rotto qualcosa: “Io sono andato in Friuli su ordine di De Luca - spiega - e sono in quota De Luca, ma adesso lui sta giocando su più tavoli e mi sento scaricato. Io sono un guerriero, sono qui per rilanciare l’offerta perché dal 14 maggio porto avanti questa trattativa, tanto che ne avevo già parlato con Nino Martorana”.

Tra una domanda di ripescaggio che per Pensavalli è inutile presentare e i dubbi su come vincere il prossimo campionato di Serie D, resta sempre da convincere Sciotto a cedere la società, ma il cronista-portavoce su questo piano non ha dubbi: “Se entro il 13 luglio Sciotto non fa passi ufficiali - spiega - il Comune diventerebbe il nostro interlocutore al posto di Sciotto, ma potrebbe anche essere anche il nostro maggiore ostacolo. Giovedì manderemo una nuova e-mail allo studio del dottor Giliberto, loro dovrebbero aver chiuso il bilancio e potremo sapere il valore reale di questa società. Sciotto si metta in testa che non giocherà mai al San Filippo e noi spiegheremo al Comune che lui non ha più titolo per tenere in mano questa squadra. Ripescaggio? Una corsa alla quale non possiamo partecipare, ci sono due posti e andranno a Como e Cavese. Inoltre costa 1,1 milioni e non possiamo spenderli, perché non sappiamo che valore ha questa società e il parco giocatori a disposizione. Il timore è che non si possa vincere subito la Serie D, va visto prima chi si iscriverà. È escluso categoricamente che si possa giocare al Celeste, ci vogliono due milioni di euro per metterlo a norma come ha detto l'assessore Pino a ottobre e ci sono altri problemi per la collocazione dei tornelli nello svincolo autostradale”.

Pensavalli, infine, non esclude un’apertura al Città di Messina che quest’anno disputerà il campionato di Serie D e spiega anche come questo gruppo abbia già allertato uno staff tecnico: “Siamo pronti ad aprire una trattativa con l'altra società della città. Il gruppo imprenditoriale è forte, in tre avranno il 65% e ci proveremo fino alla fine a prendere il Messina: il programma è vincere subito la Serie D, lo staff tecnico è pronto e l’allenatore sarà di Udine; ritiro già programmato dal 24 luglio in Alta Carnia anche per dare conto ai tanti sponsor che ci sosterranno”.

Sezione: Acr Messina / Data: Gio 05 luglio 2018 alle 10:55
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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