Sarà domani sabato 18, anzi meglio scrivere dovrebbe essere domani, considerando gli estenuanti recenti tira e molla, il giorno decisivo per la svolta societaria in casa Acr Messina. In mattinata, infatti, Natale Stracuzzi e soci incontreranno Franco Proto e Lello Manfredi, dg in pectore, per definire l’atteso passaggio di proprietà che dovrebbe garantire un finale di stagione più sereno ai giallorossi. L'incontro era atteso per oggi ma per definire al meglio l'intesa si è reso necessario lavorare ancora qualche ora sugli aspetti formali e tecnici.

L’intesa tra le parti prevede la gestione esclusiva tecnica e finanziaria di Franco Proto, che sarà il nuovo presidente e amministratore unico dell’Acr Messina. Previsto inoltre l’azzeramento dell’attuale consiglio di amministrazione e un diritto di acquisto del 100% delle quote da esercitare entro il 30 giugno: “Domani sarà firmato l’atto che segna la salvezza del Messina che, adesso, è un cadavere - ha commentato Manfredi intervenendo ad Anteprima Sport in diretta su Radio Amore -. Dal punto di vista imprenditoriale, in questo momento sarebbe forse meglio un fallimento”. Parole forti che cercano di chiarire al meglio quanto sia, ormai, davvero disperata la situazione della biancoscudata.

 Quello atteso sarà solo il primo passo per portare il Messina verso acque meno agitate e in questa “gestione commissariale”, come l’ha definito il dg in pectore, si potrà garantire fino a maggio-giugno nuova linfa per finire la stagione nel migliore dei modi. Superate, quindi, anche le condizioni imposte da Stracuzzi, che aveva richiesto un ruolo nel nuovo CdA: “Non era sbagliato perché cercava così di tutelarsi in caso di cattiva amministrazione – ha ammesso Manfredi – ma lo erano modi e tempistica. Ieri la situazione era precipitata e ho chiamato personalmente Stracuzzi”.

Un intervento decisivo che ha aperto le porte al passaggio di mano che, anche se avverrà domani mattina, ha radici lontane: “Il progetto inizia con Francesco Barbera che aveva ottenuto l’appoggio e la fiducia di Franco Proto. Quando l'operazione non si è concretizzata, Proto ha provato in più occasioni l’assalto al Messina perché è un malato di calcio – ha continuato Manfredi – e anche se è stato accostate ad altre società come l'Akragas, è sempre stato convinto di voler fare calcio solo a Messina. Pensavo si fosse rassegnato e, invece, ha sempre risposto presente a Stracuzzi e Gugliotta, anche se sa che non sarà una passeggiata”.

Sui prossimi mesi ancora: “Cercheremo di gestire la società come un’azienda con regole ferree, con obiettivi e scadenze. Sarà un’impresa difficile perché partiamo con un grande handicap, non possiamo programmare una stagione ma dobbiamo pensare a 13 partite, alla penalizzazione e alla salvezza da raggiungere. Il Messina è sull’orlo del fallimento e bisogna tentare l’ultima carta per scongiurare una fine ingloriosa”.

E sebbene non si possa ancora parlare di nuova gestione, la macchina guidata da Proto e Manfredi si è già messa in moto e il primo segnale è il posticipo, da sabato 25 a domenica 26, del derby contro il Catania: “Lo abbiamo voluto perché abbiamo già un’idea su come preparare questa partita, ma finchè non avremo il via libera dobbiamo attendere. C’è già un gruppo di lavoro che sta pensando al derby – ha concluso Manfredi – ma al momento è bloccato. Lo spostamento è stata una forzatura, perché poi non ci sarebbe stato il tempo per richiederlo e dobbiamo ringraziare il presidente di Lega Gabriele Gravina e il Catania che hanno accettato la nostra richiesta”.

Sezione: Acr Messina / Data: Ven 17 febbraio 2017 alle 21:11
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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