Rompe il silenzio Franco Proto, e lo fa con un videomessaggio in cui spiega il suo piano per far rinascere la Messina calcistica, spiegando senza mezzi termini che è disposto a trattare su tutto, tranne che su una cosa: il gruppo vuole il 100% delle quote. "L'incontro di tre giorni fa è stato piacevole - esordisce l'imprenditore -, ho notato l'interesse del capitano Stracuzzi per il Messina. La richiesta di partecipazione economica parte il 27 Aprile, c'è una tendenza ad allargare la partecipazione ad altri soggetti. Pensavo e penso di poter essere funziona per la mia storia personale, calcistica, per aver guidato due club, sia per aver ricoperto dei ruoli di primo piano all'interno della Lega, come componente della Commissione Nazionale Impianti Sportivi, Consigliere di Lega e Vice Presidente vicario della Lega C1 e C2. La nostra politica di indirizzo - prosegue Proto - mirava a garantire al popolo giallorosso credibilità, come un padre ai figli, oltre che una stabilità sia economica che delle scelte: ognuno del popolo si deve identificare con il progetto della società. Alla gente non interessa il risultato sportivo immediato, vuole guardare sul lungo periodo lo svuluppo del progetto. Il mio coinvolgimento non era solo economico, parteciperemo economicamente ma altre attività del territorio potrebbero intervenire finanziariamente molto più di me e dare questo servizio alla città".

Il focus si sposta poi sull'offerta, definita "impresentabile" da Stracuzzi: "Sviluppando i sinonimi vuol dire che è indecorosa, indecente, che non ha sostanza; se viene letta e colta in questo modo chiedo scusa - risponde l'ex presidente dell'Atletico Catania -, ma non penso che la nostra proposta fosse questa. Era funzionale a garantire il controllo assoluto della società, al 100%. Questo è fondamentale, tutte le altre cose possiamo sederci e modificarle. Vogliamo garantire al popolo giallorosso una certezza di stabilità, garanzia e credibilità; come aziende e banche valutano le imprese tramite un rating finanziario, il consenso e la credibilità saranno il rating che daremo a questa città".

"Usciamo fuori dall'equivoco: l'unico paletto era il 100%, su tutto il resto - ribadisce ancora Proto - siamo disponibili a parlare, possiamo modificare per raggiungere l'obiettivo, cioè un futuro roseo per la città di Messina. Quando mi riferisco alla stabilità, però, bisogna ricordare che questa società vive il calcio professionistico da tre anni, e in tre anni ha accumulato un addebitamento abbastanza oneroso: viaggia sui 700-800.000 euro l'anno di indebitamento, se la tendenza continua a essere questa la patologia aumenta. Non siamo però - precisa - in fase terminale, la possiamo riposizionare dal punto di vista economico. Devono cambiare la modalità, la politica di indirizzo, gli scopi; non siamo qui per gestire quanto creato da altri ma per creare un nuovo scopo".

In chiusura Proto spiega quali sono, sulla carta, gli obiettivi del gruppo, partendo da un aneddoto: "La stabilità economica fa guardare al futuro in maniera diversa. Nel Settembre 2004 ero a San Siro, nella curva Nord, e ho visto Milan-Messina. Ero nella Nord insieme ai tifosi del Messina; mi chiedevo se un giorno sarei tornato in Serie A. Sono passati più di dieci anni e a Messina c'è il vuoto, non c'è più calcio. Non c'è calcio che metta nelle condizioni di vedere oltre la classifica, che faccia vedere la città, che apra ai territori. Una delle cose che non bisogna dimenticare nel progetto sportivo - prosegue ancora Proto - è l'apertura di scuole calcio non a pagamento nei quartieri a rischio. La città si deve aprire, dal punto di vista sportivo deve essere consegnata al popolo messinese. Si deve intervenire sul piano industriale, in modo da cambiare modalità di lavoro, guardare uno scopo e una finalità. Tre anni minimali - conclude l'imprenditore - per arrivare a quella condizione propedeutica per realizzare quel sogno già raggiunto nel 2004, la vittoria a San Siro del Messina contro il Milan".

L'INTERVISTA VIDEO
Sezione: Acr Messina / Data: Gio 25 agosto 2016 alle 13:39
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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