Il grande sogno o il grande bluff? Il ritorno al Celeste rende frizzante l'entusiasmo dei tifosi messinesi nell'ennesima calda estate di passione in casa giallorossa. La risposta positiva della campagna abbonamenti, attualmente giunta a quota 521 tessere sottoscritte, testimonia la fiducia riposta nella scelta della società di disputare le gare interne nel vecchio catino di via Oreto. Speranza o illusione? Presto per dirlo. Perché di mezzo ci sono i tempi della politica e anche quelli tecnici per la realizzazione di lavori che, anche se parziali, dovranno essere ultimati per ottenere il via libera formale dagli organismi di sicurezza e dalla Lega.

Diciamocelo con tutta franchezza: se fossimo stati altrove probabilmente il Comune avrebbe digerito diversamente la pubblicizzazione ed economizzazione di un progetto non ancora portato a termine, che fa leva sulla disputa di partite in un campo che non è ancora in possesso della società stessa. E' un dato di fatto. Se l'Amministrazione Accorinti non ha battuto ciglio è presumibilmente perché, in mente propria, è consapevole di non essere nelle condizioni di potere autonomamente garantire un'azione di rivalorizzazione dello storico campo sportivo di proprietà dell'ente, di non essere in grado di potere spazzare lo stato di abbandono attuale e rilanciare in qualche modo la struttura. Ed è per lo stesso motivo, immaginando un recupero affidato al privato, che l'assessore Sebastiano Pino così come il sindaco Renato Accorinti hanno palesato martedì ai vertici dell'Acr un sì di massima all'accordo per la concessione pluriennale. La cui durata sarà da valutare tra la proposta trentennale del club e la volontà leggermente ridotta della Giunta.

Facile avere le idee confuse per chi non conosce bene gli iter che dovrebbero portare all'approvazione in Consiglio di una delibera di questo tipo. Alla Ragioneria toccherà il compito di valutare la sostenibilità finanziaria (per l'ente) dell'operazione, che dalla bozza di accordo prevedrebbe il pagamento di una quota annuale e in aggiunta uno “scambio-spese” in compensazione tra quelle effettuate tra le parti. Il passaggio in Giunta è quello che darebbe poi sostanziale via alla procedura. La discussione passerebbe dalle commissioni congiunte Patrimonio e Sport, con il coinvolgimento e l'audizione dei rispettivi uffici dipartimentali per la verifica dei profili tecnici.

I tempi oscillano, ma se ci fosse la volontà immediata di tutte le componenti non sarebbe difficile giungere alla fumata bianca, dunque alla consegna delle superfici, entro fine mese. Il teatrino per la costituzione della MessinaServizi è tutt'altro che incoraggiante in questo senso. Che l'Acr potrà giocare davvero al Celeste fin dalla prima giornata della Lega Pro, iscrizione permettendo, non è affatto scontato, nonostante la campagna abbonamenti della società sia stata incentrata proprio sullo storico stadio. Il limone si sta spremendo e sta uscendo molto succo pur se sul fronte sportivo al momento è rimasto tutto fermo. Se l'operazione dovesse fallire certamente ci sarà delusione, ma chi ama il Messina in questo momento ha l'obbligo morale di esserci a prescindere, che sia Celeste o Franco Scoglio.

Sezione: Il focus / Data: Sab 10 giugno 2017 alle 10:42
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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