Dal sognante “Serie B in tre anni” nel giorno della presentazione come presidente del nuovo Messina, al piede in Eccellenza con cui lascia la guida della sua creatura. L’anno e mezzo di Pietro Sciotto in sella all’Acr è una continua picchiata verso il suolo, con errori su errori che ne hanno minato la credibilità, fino all’isolamento totale degli ultimi mesi, quando anche le frange più calde del tifo hanno detto basta con questo nuovo progetto di rilancio del calcio messinese.

Troppo pesante la contestazione degli ultimi mesi per un uomo da sempre idolatrato per le sue attività e per le proprie doti imprenditoriali che lo hanno fatto diventare un autentico numero uno nel settore dell’automotive. Troppo diverso, però, il mondo del calcio: Sciotto, forte della propria esperienza come deus ex machina della Gualtierese, non è riuscito a calarsi nella mentalità richiesta da una piazza come Messina, esigente, ma anche competente e scottata da decenni di gestioni paradossali e sfiancanti. Sciotto passa la mano dopo un anno e mezzo pieno di delusioni e critiche, con alcuni sprazzi di ottimismo vissuti lo scorso anno sotto la guida di Giacomo Modica, allenatore che con il suo credo aveva riportato un minimo di entusiasmo nell’ambiente. In mezzo, una sequenza interminabile di nefandezze: decine tra direttori sportivi, tecnici, dirigenti a vario termine e consulenti esterni più o meno influenti che non hanno fatto altro che alimentare la confusione attorno al Messina, culminata nell’ultimo fallimentare mercato invernale, nel quale pochissimi calciatori hanno deciso di sposare la causa e scommettere sul rilancio di una società che, di fatto, era ormai allo sbando.

In giornata è attesa la nomina del Commissario Unico che dovrà portare avanti la gestione ordinaria del club fino a fine stagione, con Sciotto a mantenerne ovviamente l’aspetto economico. Il testa a testa sarebbe tra l’attuale direttore generale Lello Manfredi, manager di provata esperienza e affidabilità, e Giovanni Giliberto, commercialista di fiducia dello stesso Sciotto e incaricato la scorsa estate di valutare eventuali richieste d’acquisto del Messina, la cui nomina avrebbe tanto il sapore della "scatola cinese". Lo stesso Commissario dovrà trovare anche un erede cui affidare il futuro della società. In caso contrario, lo stesso presidente ha annunciato nel comunicato di domenica che quest’ennesima edizione dell’Acr Messina cesserà di esistere.

Capitolo squadra: la decisione del presidente avrebbe colto di sorpresa, oltre allo staff societario come spiegato dal responsabile dell’area tecnica Salvatore Castorina, anche calciatori e tecnico, ignari della volontà di defilarsi di Sciotto, nonostante l'idea aleggiasse da giorni nelle mura del Franco Scoglio e nei tanti incontri privati che il patron giallorosso ha tenuto nelle proprie aziende tra Giammoro e Messina. I calciatori, responsabili della partita agonistica del Messina, si trovano a -5 dalla salvezza diretta e vivono sul costante orlo di una crisi di nervi non riuscendo a dare un briciolo di continuità al proprio rendimento. Anche perché la guida tecnica di Oberdan Biagioni ha dimostrato di non essere all’altezza della situazione. Alle porte, una nuova settimana di non facile gestione e la preparazione verso la sfida interna di domenica con la Turris, vicecapolista e capace di riaprire il campionato con l’1-0 rifilato domenica al Bari.

Sezione: Acr Messina / Data: Mar 05 febbraio 2019 alle 14:31
Autore: Antonio Billè / Twitter: @antobille
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