La gara del “Giovanni Paolo II” porta in dote al Messina una sconfitta annunciata, ma maturata indipendentemente dalle turbolente vicende societarie, visto che il risultato viene determinato da alcuni fattori (errori individuali e poca incisività nella manovra offensiva) più volte evidenziati durante la stagione.

Resta l’impressione positiva sul piano dell’impegno e dell’applicazione dei primi 45’, non sufficiente ad incrementare una classifica sempre preoccupante, soprattutto in vista dei prossimi due impegni contro Juve Stabia al S. Filippo e Foggia in trasferta.

Ecco le nostre pagelle:

Berardi 6 – Subisce tre gol sulle uniche occasioni pulite create dalla Virtus, disimpegnandosi senza grossi problemi nelle altre situazioni in cui viene chiamato in causa.

Palumbo 6 – Segna un gol ed è l’uomo più pericoloso in attacco, perché altre due volte arriva ad un passo dalla marcatura. Troppo morbido sul gol di Pastore, soffre il movimento dei pugliesi quando aggrediscono dalle sue parti. A 15’ dalla fine gli subentra Saitta (sv) , che viene gettato nella mischia quando si cercava l’ultimo assalto, ma non emerge dalla mediocrità generale.

Bruno 5,5 – Prestazione sopra la sufficienza fino alla macchia dall’erroraccio che dà il via al terzo gol e chiude la partita, quando Nzola lo sovrasta fisicamente ed ha tutto il tempo per entrare in area e servire l’assist ad Abate.

De Vito 6 – Schierato come terzo centrale, gioca con impegno ed attenzione, provando anche a spingersi in avanti nel secondo tempo. Corteggiato da tempo dalla Juve Stabia, potrebbe essere proprio la gara contro le vespe a chiudere la sua esperienza in biancoscudato. Un elemento di sicuro affidamento che sarà difficile da sostituire.

Marseglia 5 – Lucarelli gli affida il ruolo di laterale di centrocampo, in cui stenta a trovare i giusti tempi di gioco, limitandosi al compitino in fase difensiva e senza mai farsi vedere in avanti.

Grifoni 5 – Una delle sue peggiori prove in maglia giallorossa. Ordinato nel primo tempo, impreciso e nervoso nella ripresa, quando fa alcuni svarioni in copertura e non sfrutta gli inserimenti in attacco. Il suo destino è legato a doppio filo a quello del tecnico.

Musacci 5 – Gioca discretamente fino a quando la squadra è viva, poi si spegne e non riesce a dare il cambio di marcia indispensabile per riequilibrare le sorti della gara. Troppi passaggi sbagliati e un atteggiamento remissivo che acuisce i rimpianti per una carriera dall’andamento calante malgrado le sue ottime doti tecniche.

Mancini 6 – Per i primi 45’ svaria tra il centro e la sinistra della linea di centrocampo, dando assistenza alla difesa ed all’attacco con buona continuità. Dopo il gol del 2-1 si piazza accanto a Musacci provando a farne le veci, ma alla lunga soffre il maggiore peso fisico ed atletico degli avversari, risultando volitivo, ma sterile.

Ferri 6 – Uno degli elementi più attivi nella formazione iniziale, attua con applicazione i movimenti dettati da Lucarelli sul fronte avanzato per non dare punti di riferimento alla difesa biancazzurra, servendo anche a Palumbo l’assist per il gol. Al 30’ spreca, con una conclusione fiacca, l’assist di Milinkovic. Ceniccola lo aveva inserito nella lista dei partenti, in una intervista rilasciata la scorsa settimana, ma la gara odierna rende merito alla sua professionalità. Al 19’ della ripresa viene sostituito da Capua (5,5) , inserito per dare maggiore peso al centrocampo, che, però, risulta poco incisivo, tranne che al 94’, quando impegna in una difficile parata Albertazzi.

Madonia 5 – Prova a rendersi utile alternandosi al centro ed a sinistra con i compagni di reparto, ma si perde nel solito balletto di tocchi fuori misura e tentativi di conclusione velleitari. Dopo un suo tiro che finisce in fallo laterale, Lucarelli lo tira fuori per dare spazio a Pozzebon ( 5 ) , fermo da tre settimane per le vacanze e per le sirene di mercato, che, come previsto, caracolla per il campo senza troppa forza nelle gambe e nei polmoni in quella che, molto probabilmente, sarà la sua ultima apparizione con la maglia del Messina.

Milinkovic 6  – E’ il più vivo ed attivo dell’attacco giallorosso per larghi tratti della partita, calando, però, di intensità con il passare dei minuti. Giocatore di grande talento ed altrettanti problemi di gestione delle pressioni legate alla professione, resta il rammarico di non averlo visto all’opera in un contesto societario ed ambientale più sereno. Anche il suo futuro in giallorosso è piuttosto incerto.

Cristiano Lucarelli 6 – Cerca di isolare il gruppo dalle tante distrazioni e spettacoli di arte varia che circondano il Messina da troppo tempo, riuscendo, comunque, a mettere in campo una squadra credibile e concentrata capace, fino al 60’, a tenere botta contro un avversario tranquillo e ben strutturato. Poi, le carenze ormai croniche vengono a galla, e la sconfitta rende vano il suo tentativo. Continua il proprio silenzio che, in mancanza di clamorose quanto improbabili novità positive, verrà interrotto solo quando darà l’annuncio dell’addio alla panchina biancoscudata. Ma questa è un’altra storia.

VIRTUS FRANCAVILLA: Albertazzi 6,5; Idda 6, Pastore 6,5(dal 40’ st Vetrugno sv), Faisca  sv (dal 3’ pt De Toma 6), Abbruzzese 6; Biason  6 (dal 37’pt Abate 6,5), Galdean 6, Finazzi 6; Triarico 6,5, Nzola 6 , Alessandro 6. Allenatore: Antonio Calabro 6,5

Arbitro: Alessandro Chindemi di Viterbo 5,5

 

Sezione: Acr Messina / Data: Dom 22 gennaio 2017 alle 09:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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