Una vera e propria impresa, quella di Vincenzo Nibali che, dopo aver sconvolto la classifica generale vincendo la tappa con arrivo a Risoul, salta sui pedali a metà del Colle della Lombardia, schianta Chaves e gli rifila un minuto e mezzo, conquistando la maglia rosa. Il messinese vola per il secondo giorno consecutivo, finalizza alla perfezione il lavoro dei suoi fidati gregari Kangert, Fulgsang e l'eterno Michele Scarponi andandosi a prendere quel primo posto in classifica generale che equivale alla vittoria del suo secondo Giro d'Italia.

Un capolavoro, quello dello Squalo dello Stretto, costruito giorno dopo giorno con sacrificio e rabbia. Già, la rabbia per le tante critiche ricevute dopo le prime settimane, la furia per i problemi meccanici che ne hanno quasi pregiudicato una corsa intera durante la cronoscalata di domenica scorsa. Il talento messinese, però, si è riscattato e ha sfruttato pienamente le ultime chance, prima rientrando nel podio e sfruttando al meglio la tappa di Risoul, giorno della caduta della maglia rosa Kruijswijk, poi sigillando la vittoria finale contro un coraggioso Chaves, colombiano classe '90 finora sempre a ruota dei migliori senza grandi patemi psicofisici.

"E' stata una giornata spettacolare", ha commentato lo stesso Vincenzo ai microfoni di Rai Sport, provato per la grande fatica ma felicissimo per una vittoria fondamentale, tanto per lui quanto per l'Astana. L'umiltà e la grandezza dell'uomo Nibali, oltre che del ciclista e dello sportivo, si evince nell'analisi della tappa e nei ringraziamenti ai compagni "questa vittoria è una vittoria del gioco di squadra. Il lavoro di Jakob, di Michele e di tutti gli altri è stato fondamentale, senza di loro non ce l'avrei fatta. Non ho mai avuto paura né di perderlo né di vincerlo questo Giro. Dopo ieri ho capito di stare molto bene e ho preso fiducia. Ho accellerato, ho detto anche a Michele di farlo e poi ho forzato fino a trovare Kangert che mi ha dato una grossa mano. Sono andato a tutta fino all'arrivo ed è stato fantastico, grazie a tutti".

Una rimonta sensazionale, bella come poche se ne sono viste nella storia del ciclismo recente e che permette allo "Squalo" di scrivere ancora una volta il proprio nome nell'albo dei più grandi atleti del mondo, di portare in alto i colori della sua Messina e di un paese, l'Italia, che ha bisogno di "miracoli" sportivi come questo. Un'impresa che passa dalle lacrime e dalla toccante dedica di ieri al piccolo Rosario Costa. E in fondo questa vittoria è tutta per lui.   

Sezione: Altri Sport / Data: Sab 28 maggio 2016 alle 18:03
Autore: Giuseppe Fontana / Twitter: @peppe_fontana
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