In attesa di conferma ufficiale, la finale di Coppa Italia dovrebbe disputarsi al Domenico Francioni di Latina, impianto principale della cittadina laziale con una capacità di undici mila spettatori. Uno stadio inaugurato nel 1935 dal regima fascista, nella città fondata con il nome di Littoria e fortemente voluta dall’allora capo di stato Benito Mussolini. La struttura, che nacque con il nome di Comunale, è stata costruita secondo i dettami dello stile razionalista, tipico del ventennio totalitarista.
La scelta della LND, però, ha fatto storcere il naso a tutti i tifosi giallorossi residenti al nord, che già progettavano di raggiungere Firenze, prima sede designata, per sostenere la maglia biancoscudata. Probabilmente, l’approdo in finale del Messina, ha costretto i dirigenti a virare su di uno stadio più capiente rispetto al Gino Bozzi, secondo impianto del capoluogo toscano, dotato di soli 3800 posti a sedere. Inoltre, la città gigliata, sarebbe stata una sede più agevole per gli abitanti di Matelica, siti a soli 220 km dall'Arno.
Il Messina, nel corso della sua storia, ha giocato solamente due partite ufficiali al Francioni, nelle quali non ha mai vinto e neanche siglato una rete. Dei precedenti sconfortanti, è vero, che necessitano di essere sovvertiti nella finale di Coppa Italia. La prima sfida, disputata tra Latina e Messina, risale al campionato di serie C 1969/70: i giallorossi, dopo la grande epopea della serie A, sprofondarono in terza serie, scontrandosi con realtà molto provinciali come Massiminiana Catania, Acquapozzillo Acireale, Internapoli e Pro Vasto. In quell’occasione, i giallorossi, allenati da Colomban, dovettero cedere le armi ai padroni di casa, che passarono per 1-0 grazie al gol di Gasparini. Al termine della stagione, il Messina si classificò settimo mentre il Latina fu retrocesso in serie D a causa di un illecito sportivo.
L’altra sfida, invece, si colloca a più di un decennio di distanza. I peloritani, infatti, tornarono al Francioni, ancora denominato Comunale, nella stagione di serie C/2 1982/83. Il Messina, lanciatissimo verso la promozione, colse un buon punto nello stadio laziale, pareggiando per 0-0. Al termine della stagione, gli uomini di Ballarò vinsero il campionato con un punto di vantaggio sull’Akragas, mentre il Latina riuscì a salvarsi in virtù del maggior numero di reti segnate rispetto alla Palmese.
Gli uomini di Infantino, pertanto, dovranno sconfiggere anche la storia, gonfiando una rete che, negli anni, non è mai stata violata da una compagine peloritana.
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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