Come promesso, ad una settimana di distanza dal primo appuntamento, ci rituffiamo nella storia giallorossa, analizzando le “gloriose” date intercorse dal maggio 1983 all’aprile 2014. Un volo d’angelo, immediato, che getta un ponte tra i prodromi del bastardissimo Messina e l’esperienza della famiglia Lo Monaco, da poco terminata per dare spazio ad un rinnovato, messinesissimo A.C.R.

Le dieci date di oggi, inoltre, sono impreziosite dal magnifico contenitore della stagione 2004/05: il Messina di Bortolo Mutti tocca l’apice della sua storia, raggiungendo il settimo posto in massima serie, ad un soffio dalla zona europea.

29 maggio 1983 – Dopo un ventennio oscuro, condito solo da retrocessioni a catena ed un’effimera promozione in C (che dura solamente tre campionati), il Messina rivede la luce. L’A.C.R. del presidente Sapone, grazie alla vittoria per 2-0 sulla Frattese, si aggiudica matematicamente la promozione in serie C/1. La nuova scalata è ormai iniziata.

25 maggio 1986 – Servono tre anni, al Messina, per riconquistare la serie B. Dopo un campionato esaltante, i mitici bastardi di Franco Scoglio conquistano l’aritmetica promozione in casa contro il Cosenza. La partita è vibrante, ma il triplice fischio finale congela il risultato sul 3-2 per i peloritani. Le esultanze in partita dei marcatori giallorossi, Napoli, Rossi e Catalano, sono forsennate, la festa sugli spalti e per le vie cittadine si compone di un turbinio di emozioni a lungo sopite. Il bastardissimo Messina conquista nuovamente la cadetteria, dopo diciotto anni di assenza. Tre mesi più tardi, la Coppa Italia, gli sbatte in faccia la prima sfida autorevole. Sullo Stretto sbarca la Roma di Sven Goran Eriksson, con una formazione molto simile a quella che, due stagioni addietro, aveva sfiorato la vittoria in Coppa dei Campioni. Non c’è Pruzzo, ma Bruno Conti e Ciccio Graziani sono ben saldi ai posti di combattimento. I venticinquemila spettatori di fede giallorossa, sistemati alla bell’e meglio tra spalti, scale e balconi dei palazzi vicini, assistono al trionfo peloritano. Orati inzucca ed il Messina si porta a casa uno scalpo eccellente.

12 maggio 1996 – A quasi dieci anni dalla vittoria sulla Roma, un ciclone è passato a rivoluzionare il calcio cittadino. L’A.C.R. dei Massimino non è stata iscritta, alla fine dell’estate del 1993, passando gli ultimi anni nei polverosi campionati dilettantistici. Una nuova società, l’Associazione Sportiva Messina, viene iscritta in serie D ma, in quattro anni, non riesce a conquistare il professionismo. In Eccellenza, però, la rifondata U.S. Peloro muove i suoi primi passi. La guida un uomo eccezionale, innamorato visceralmente di Messina e del Messina. Si chiama Emanuele Aliotta, ed il suo nome si incide a caratteri di fuoco nel cuore di ogni tifoso giallorosso. Dopo un torneo movimentato, i giallorossi del Cavaliere, arrivano allo spareggio per la promozione in quinta serie: sul neutro di Bagheria, i peloritani sconfiggono per 1-0 il Vittoria, grazie ad una punizione di Frazzica, e conquistano la serie D. Di lì a poco, il nome della società muterà in Football Club Messina Peloro, e la sua corsa forsennata si arresterà soltanto ai margini dell’Europa.

26 aprile 1998 – Dopo cinque, infinti, anni di purgatorio, la creatura del Cavaliere conquista il professionismo. Un gol di Ciccio Pannitteri, infatti, manda al tappeto il Rende e permette al rinnovato Messina di agguantare la serie C/2. Il Celeste impazzisce come non succedeva da tempo, festeggiando i propri beniamini. Pannitteri, Manitta, Accursi, Sparacio, Zottoli, Criaco e tanti altri, sono cognomi che non abbandoneranno mai le menti dei tifosi giallorossi.

16 aprile 2000 – Il Messina di Stefano Cuoghi asfalta il campionato, conquistando la matematica promozione grazie ad uno scialbo, ma fondamentale, 0-0 al Tupparello di Acireale. La biancoscudata ritorna nello stesso campionato dal quale era stata cacciata sette anni prima, senza nessuna voglia di recitare la parte della comprimaria.

17 giugno 2001 – Nessun tono trionfalistico, per una giornata giallorossa colorata di nero. Il Messina fallisce il primo posto per una questione di centimetri contro l’Avellino, gioca i play-off e li vince nel modo più dolce, abbattendo i rivali del Catania, grazie ad un rigore di Salvatore Sullo. Una bomba carta lanciata dalla “Valeria”, però, uccide Tonino Currò, giovane tifoso giallorosso assiepato in Curva Nord. Messina festeggia la B senza conoscere le condizioni del tifoso che, purtroppo, qualche giorno dopo, abbandonerà la famiglia.

5 giugno 2004 – Beh… che dire. Brividi, sentimenti, lacrime, gioia. Dopo una stagione trionfale, iniziata malissimo e divenuta immediatamente stupenda, il Messina approda in serie A. Le immagini scorrono velocissime, nella mente di ognuno di noi: Re Artù che mima lo sterzo, Parisi che scaglia missili sotto il sette, Zoro che abbraccia Storari, El Pampa con le braccia al cielo, Mutti in trionfo, il Nettuno con la sciarpa al collo… e i cori, i fumogeni, la festa, la città in stato di ebbrezza. Per la seconda volta nella sua storia, i giallorossi agguantano l’olimpo del calcio italiano. “E il meglio…deve ancora venire”.

Stagione 2004/05 – Difficilissimo scegliere le date da ricordare. Ogni giorno, vissuto da Messina all’interno di quella stagione galactica, sarebbe da incorniciare. Ma, per dovere di cronaca, abbiamo scelto sei giorni memorabili, fondamentali per la conquista del settimo posto in serie A:

19 settembre 2004 – Il Messina, all’esordio in campionato al San Filippo, sconfigge la Roma di Voeller per 4-3. I giallorossi, mai domi, passano in vantaggio con Parisi, subendo però il pareggio di Vincenzo Montella. All’inizio del secondo tempo, è Sasà Sullo a riportare in vantaggio i padroni di casa. Uno scatenato aeroplanino, però, mette a segno un veloce uno-due, che porta in vantaggio i capitolini. Il Messina non si arrende e, grazie alle reti di Giampà e Zampagna, porta i primi tre punti a casa.

22 settembre 2004 – Tre giorni dopo la quaterna rifilata a Montella e co., i giallorossi di Mutti sbancano San Siro. Alla rete rossonera di Pancaro, infatti, rispondono Giampà e Zampagna. E’ delirio biancoscudato.

17 ottobre 2004 – Il Messina rimedia la prima sconfitta in campionato, è vero, ma si presenta al Delle Alpi, al cospetto della Vecchia Signora, secondo in classifica, immediatamente dopo gli dei bianconeri. A sostenerlo, neanche a dirlo, ci sono ben diecimila messinesi, che invadono la città sabauda con vessilli e striscioni. Finisce 2-1 per gli dei, ma è una notte meravigliosa.

31 ottobre 2004 – Arriva il primo derby dello Stretto di massima serie. Finisce 2-1 per il Messina, a segno con Zampagna e Di Napoli, dopo l’iniziale vantaggio amaranto di Bonazzoli.

13 marzo 2005 – Secondo derby e seconda vittoria. Gli inarrestabili biancoscudati di Mister Bortolo Mutti sbancano anche il Granillo, tornando in Sicilia con uno splendido 0-2. Cristante e D’Agostino timbrano uno dei successi più autorevoli della storia giallorossa.

24 aprile 2005 – Dopo aver strappato le insegne di Roma, Milan e Lazio, nella rete peloritana finisce anche l’Inter. Segna El jardinero Cruz, è vero, ma Arturo Di Napoli e Rafael sistemano le cose. Al San Filippo cade l’imbattibilità esterna dell’Inter, che durava da inizio stagione

5 maggio 2013 – Dopo un fallimento che brucia ancora e cinque, oscuri, anni di dilettantismo, il ricostituito A.C.R. Messina della famiglia Lo Monaco, riabbraccia il professionismo. L’8-1 contro i malcapitati ragazzini della Nissa consegna la matematica agli uomini di Gaetano Catalano, dopo un duello all’ultima gara contro il Cosenza.

13 aprile 2014 – Il Messina, battendo per 1-0 il Sorrento, grazie al gol di Pedro Costa Ferreira, approda matematicamente in Lega Pro unica. I giallorossi, dopo un campionato tribolato, ritrovano la terza serie nazionale.

Sezione: Amarcord / Data: Dom 23 agosto 2015 alle 10:21
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @redattore
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