Il nervosismo generato da una gestione societaria inadeguata, rimasta immutata nonostante lo sbandierato cambio al vertice, ha causato l’ennesimo ribaltone in panchina, al quale i tifosi messinesi si sono tristemente abituati. Oberdan Biagioni, l’uomo che ha trascinato il Messina fuori dalle secche della bassa classifica e che ha raggiunto la fine di coppa Italia, è stato esonerato per forti divergenze con la società peloritana. Al suo posto, com’era pronosticabile, è stato richiamato Pietro Infantino, allenatore d’inizio stagione dopo “l’interregno Raffaele”.

Il nuovo-vecchio mister, alla terza esperienza in giallorosso, è chiamato a raggiungere la salvezza ed a conquistare la coppa Italia nella sfida contro il Matelica. Obiettivi minimi che, vista l’attuale situazione, potrebbero essere raggiunti anche piuttosto serenamente ma, l’incomprensibile caos diffusosi nei corridoi del Franco Scoglio, potrebbe pregiudicare il finale di stagione.

Domenica prossima, però, in terra peloritana giungerà la Nocerina, in piena corsa per una qualificazione ai play-off. L’impegno, pertanto, non si preannuncia tra i più semplici, vista la fame di punti dei molossi di Campania. I precedenti in riva allo Stretto, almeno quelli, sono ampiamente favorevoli al Messina: in undici incontri di campionato, infatti, i peloritani hanno perso solamente una volta, totalizzando ben otto vittorie e solo due pareggi.

Il primo incontro risale alla prima divisione 1928/29, quando i giallorossi portarono a casa la vittoria con il risultato di 2-0. Dopo un’altra vittoria nella stagione successiva, peloritani e rossoneri si ritrovarono nel celebre “girone finale” del campionato 1946/47, nel quale l’U.S. Giostra sfiorò la promozione in serie B. In quella strana sfida di fine stagione, giocata con la calura estiva che asfissiava le squadre, la Nocerina colse un importante pareggio per 2-2, fondamentale per la conquista del salto in serie cadetta.

Dopo quel pareggio, però, il Messina vanta una serie di sei vittorie consecutive, nelle quali ha segnato ben 11 reti senza subirne. Le sfide, giocate in un lasso di tempo che va dal 1948 al 1985, sono state disputate tutte nella terza serie nazionale. Il penultimo precedente, invece, è più vicino sull’asse temporale, anche se sembra, tristemente, di commentare un‘altra epoca: parliamo della serie C/1 2000/01, la stagione che vide il trionfale ritorno del Messina in serie B. Il 15 ottobre del 2000, nonostante la forza di quella squadra, la Nocerina riuscì a strappare un prezioso 1-1 al Celeste. Dopo l’iniziale vantaggio, siglato da Vittorio Torino su calcio di rigore, i giallorossi si fecero raggiungere a causa di una dormita difensiva finalizzata da Arco. Qualche giornata dopo, il Cavaliere Aliotta esonerò Fabio Beruatto, portando in Sicilia Carlo Florimbi, dando il via alla magica rincorsa terminata con la vittoria della finale play-off contro il Catania.

Nella passata stagione, invece, giunse l’unica vittoria rossonera in riva allo Stretto: il Messina di Venuto, devastato dalla confusione generata dal Presidente Sciotto, dovette cedere le armi alla Nocerina, che passò allo Scoglio con un secco 0-2, firmato da Cavallaro e Russo. Nonostante il borsino sia palesemente in favore dei giallorossi, il Messina non batte in casa i molossi dalla stagione di serie C/1 1984/85, quando i padroni di casa s’imposero per 3-0 grazie alle reti di Napoli e Spica e all’autorete di Valentini.

Sezione: Amarcord / Data: Ven 12 aprile 2019 alle 11:00
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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