Il Messina ritrova il Monopoli esattamente trent’anni dopo l’ultimo incrocio con la squadra bianco-verde pugliese. E proprio a quel campionato 1985-86, culminato con il ritorno tra i cadetti dei biancoscudati dopo quasi un ventennio, sotto la guida di Franco Scoglio, è legata la sfida con il Monopoli maggiormente impressa nella memoria di tutti quei tifosi messinesi che hanno superato i quarant’anni. E’ il 22 dicembre 1985, ed i “bastardi” di Scoglio stanno disputando un campionato tutto all’insegna della vendetta sportiva dopo il terzo posto dell’annata precedente, in cui si dovette cedere il passo alle “corazzate” Catanzaro e Palermo.

Al “Celeste” arriva il Monopoli guidato in panchina da Mario Colautti, che viene letteralmente preso a pallonate dagli uomini di Scoglio, con Peppe Catalano che prima orchestra la manovra servendo assist e smistando il gioco, poi chiude la contesa con un gol reso famoso più dal crescendo orgasmico della telecronaca di Mino Licordari (CATALANO – CA-TA-LA-NO – CATALANO – GOOOL ) che dalla prepotenza del gesto tecnico (progressione partita dalla propria tre quarti campo difensiva,  palleggio tra i due piedi in mezzo a due giocatori, chiusa con un appoggio di piatto sinistro dopo aver dribblato 4 avversari, compreso il portiere). Ma quella partita fu anche il trionfo di uno di quei giocatori che non rientrano tra i campioni, tra gli idoli delle folle, ma restano comunque nel cuore dei veri tifosi: Alberto Diodicibus. Triestino, classe 1962, Diodicibus (ribattezzato Dodicibus dai frequentatori del “Celeste”), rappresentò quello che Giovanni Rossi o Igor Zaniolo furono, per le squadre che portarono il Messina ad altrettante promozioni, il prototipo del calciatore generoso, capace di sfiancarsi e correre per tutti i 90’, sacrificando la propria gloria personale per il bene del collettivo. Quel giorno, però, Diodicibus si comportò da bomber di razza, segnando tre gol nei primi 45’, il primo di sinistro dopo essersi girato in piena area, addomesticando un assist di Catalano, il secondo vincendo un rimpallo con il portiere e appoggiando di destro a porta vuota, e il terzo con un prepotente piatto sinistro al volo su cross radente di Dominissini. Il numero 9 giallorosso si confermò la bestia nera del Monopoli, perché anche l’anno precedente aveva segnato una doppietta ai pugliesi, in un rocambolesco 3-2  casalingo che consentì al Messina di continuare la lotta per la promozione. In pratica, Diodicibus realizzò ai bianco-verdi quasi la metà del suo bottino di reti in tre anni con la biancoscudata (72 presenze e 12 gol tra C1 e B).

Ragazzo serio, mai fuori le righe, giunse in riva allo Stretto dalla Pro Gorizia e si trovò catapultato, nel giro di pochi mesi, dal dilettantismo puro alla ribalta della serie C1 degli anni 80, in una piazza come Messina, che, allora, viveva di pane e calcio sette giorni alla settimana e 24 ore al giorno. Si integrò perfettamente negli ingranaggi della macchina da guerra creata da Franco Scoglio, pressando con continuità i difensori avversari e aprendo gli spazi agli inserimenti dei centrocampisti, ma soprattutto dimostrando grande professionalità ed intelligenza. Nella stagione 1986-87, in serie B, segnò un solo gol a Bologna, a novembre, ma entrò nella storia del calcio messinese perché fu la prima marcatura dei giallorossi al “Dall’Ara” dopo i due precedenti in A negli anni 60 (2-0 e 3-0), siglata, tra l’altro, nella prima trasferta “di massa” del tifo giallorosso dopo il ritorno in B, con la curva ospiti interamente occupata, soprattutto dai messinesi residente al Nord. Poi, un infortunio grave al ginocchio gli impedì di continuare la sua avventura a Messina, ma si fece comunque valere con le maglie di Novara, Turris, Teramo e Triestina, prima di concludere la carriera e diventare un apprezzato agente immobiliare.

Alla nostra città è legata la parte più importante della sua carriera sportiva e, sicuramente, domenica, se saprà che il Messina sta giocando contro il Monopoli, da qualche parte nella sua mente, risuonerà l’urlo del “Celeste”.

Il 6-0 del Celeste
Sezione: Amarcord / Data: Sab 19 settembre 2015 alle 08:39
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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