L’intempestiva restituzione dei punti ai cugini d’oltre Stretto, avvenuta nella giornata di giovedì, costringerà il Messina a giocarsi la permanenza in terza seria contro l’avversario più ostico, l’ancestrale nemico riemerso dagli abissi per agitare i cuori dei tifosi peloritani. Alzi la mano chi, in tempi non sospetti, avrebbe immaginato un finale thrilling come questo: una sfida all’ultimo sangue con i cuginastri dell’altra riva, in un duello psichedelico che potrebbe costare qualche amicizia ed incrinare qualche relazione amorosa. Del resto, si sa, i rapporti tra messinesi e reggini sono eternamente intrecciati, in un vortice di schizofrenica empatia agitata da una forzata vicinanza.

Tutta una stagione, per dirla in soldoni, racchiusa in due sfide sfuggenti a qualsiasi logica pallonara. Un’inedita battaglia che coinvolgerà tutti, anche i tifosi più tiepidi e gli abitanti più disinteressati all’oppio dei popoli. In gioco, infatti, c’è la proprietà dello Stretto, che da quasi un secolo passa e “spassa” da una riva all’altra, seguendo i risultati dei derby siculo-calabresi. Ma siamo proprio sicuri che questa incredibile sfida sia inedita? In effetti esiste un precedente, rimasto impigliato nelle pieghe del passato, insieme a foto ingiallite, grasso per ammorbidire il cuoio dei palloni e magliette cucite a mano.

La seconda guerra mondiale si è appena conclusa, lasciando l’Italia in pieno stato confusionale, dibattuta tra un passato di effimera gioia ed un futuro ancora da scrivere. La Figc, alle prese con una vera e propria rivoluzione, organizzò un colossale torneo di terza serie, organizzato da tre differenti leghe su base geografica, nel quale inglobò la bellezza di 266 squadre. La Lega-Sud, che aveva sede a Napoli e si occupava delle squadre dell’Italia meridionale ed insulare, infilò soltanto undici compagini nel girone C, dalle quali sarebbero emerse due elette per disputare gli spareggi promozione.

Leggere i nomi delle undici squadre rappresenta un’emozione non da poco: Acireale, Comunale Siracusa, Catania, Crotone, Drepanum-Trapani, Giostra-Messina, Marsala, A.C. Messina, Reggina, Termini Imerese e Feltrinelli Villese. L’apoteosi della parola derby, insomma. A parte l’ingombrante presenza di team come Catania, Trapani e Crotone, infatti, l’area dello Stretto si trovava rappresentata, in quella mega serie C, da ben quattro squadre, la Reggina, la Villese, l’A.C. Messina ed il sorprendente Giostra. Praticamente un mini-torneo strettese inserito in terza divisione. Il campionato venne letteralmente dominato dalla seconda squadra peloritana che, ingaggiando tutti i calciatori cittadini scartati dall’Associazione Calcio, riuscì a puntare sullo spirito di rivalsa di vecchi leoni come Sudati, Quartarone e Montalto. Dietro il meraviglioso Giostra, a pari punti, si piazzarono A.C. Messina, Crotone e Reggina. Il regolamento della Lega imponeva un tremendo triangolare, per designare la seconda squadra che sarebbe volata, con il già promosso Giostra, agli spareggi per la serie B.

Il 19 maggio del 1947, giallorossi ed amaranto si trovarono insieme sul neutro di Nocera, per disputare uno spareggio fratricida. L’A.C. Messina, invogliato dall’impresa del Giostra, si sbarazzò dei cugini d’oltre Stretto con un secco 4-1 che, associato al pareggio con il Crotone, valse l’approdo al girone finale. L’A.C. chiuse poi al quinto posto, dietro alla favola-Giostra che mancò la promozione in cadetteria di soli due punti. Ma, al momento, il dato che ci interessa di più è la violenta affermazione della prima squadra peloritana, capace di infliggere ai rivali amaranto, guarda caso, uno schiaffo molto simile a quello del derby di ritorno di questa stagione. Come abbiamo ripetuto diverse volte, la magistra vitae, animata dai sempreverdi ricorsi storici, insegna molto più di quanto ci si aspetti. Un precedente ed un 4-1… silenzio, e via agli scongiuri.

Sezione: Amarcord / Data: Sab 23 maggio 2015 alle 16:55
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @redattore
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