Il direttore Fabrizio Ferrigno, chiamato in fretta e furia dal Presidente Sciotto per risanare una situazione divenuta ingestibile, sta lavorando alacremente per sistemare un organico inadeguato per la serie D. La classifica, però, rimane spaventosa, con il Messina all’ultimo posto della graduatoria insieme a Roccella ed Isola di Capo Rizzuto (la Vibonese, anch’essa a 0, non è ancora scesa in campo). I giallorossi di Venuto, pertanto, hanno un’estrema necessità di fare punti, per non perdere ulteriore terreno dalle squadre di testa.

Al Franco Scoglio, però, domenica prossima giungerà una delle formazioni più attrezzate della categoria, il Gela. La squadra di Pippetto Romano, vecchia gloria del calcio biancoscudato, si presenta sulle sponde peloritane a punteggio pieno, avendo vinto le sfide con Roccella e Troina. Un cliente estremamente scomodo, per una compagine che, bruciato il mese di agosto per strane dinamiche dirigenziali, sta cercando di completarsi proprio in queste ore.

I precedenti in riva allo Stretto, almeno quelli, si schierano al fianco dei giallorossi. Nelle sei sfide giocate al Celeste, infatti, i padroni di casa non hanno mai perso, totalizzando due vittorie e quattro pareggi. Solamente una, inoltre, la rete incassata, contro le quattro realizzate. Il 50% degli incontri, però, si è chiuso a reti bianche. Il primo match risale alla serie D 1977/78, quando a rappresentare la città del Golfo scese in campo la “giallorossa” Terranova. La sfida, non proprio spettacolare, si concluse con il primo dei tre 0-0. Due anni più tardi, nella riformata serie C/2 1979/80, il Messina riuscì a portare a casa la prima vittoria, grazie ad un secco 2-0.

Le due città si rincontreranno solamente nel CND 1994/95, con altre denominazioni e, in un caso, anche con altri colori sociali. Al Celeste, per fronteggiare l’Associazione Sportiva Messina, si presentò la neonata Juve Terranova Gela, frutto della fusione tra la già citata Terranova e la Juventina Gela, che nel decennio precedente si era distinta per una promozione in serie C/2. La nuova società, per evitare dissapori tra le due tifoserie, adottò il biancazzurro, in onore delle origini greche della città di Gela (il giallorosso comunale, infatti, avrebbe ricondotto alla Terranova, ignorando il passato rosanero della Juventina). Anche in quel caso, però, la partita si concluse con il risultato di 0-0, tra i fischi del (poco) pubblico accorso al Celeste.

L’anno successivo, sempre nel campionato di CND, le due compagini pareggiarono per 1-1. Al termine di quella stagione, la Juve Terranova conquistò la promozione in serie C/2, staccando Messina e Ragusa di ben 8 punti, che si classificarono al secondo posto. Le due città si rincontreranno tre stagioni dopo, in quarta serie. A rappresentare Messina, però, non c’era più l’AS, bensì l’FC Messina del compianto Cavaliere Aliotta che, nel giro di poche stagioni, avrebbe raggiunto la serie A. Anche in quell’occasione, stavolta davanti ad un nutrito pubblico, le due squadre impattarono sul risultato di 0-0.

Nella stagione successiva, invece, andò in onda quello che, al momento, è l’ultimo precedente. Il Messina, già promosso in serie C/1, piegò i gelesi grazie ad una rete di Manuel Milana, nei primissimi minuti di gioco. Altro calcio, altro Messina purtroppo. Domenica, però, i ragazzi di Venuto dovranno moltiplicare le forze per agguantare i primi punti, davanti ad una formazione più organizzata che punta, senza mezzi termini, alla vittoria finale.

Sezione: Amarcord / Data: Ven 22 settembre 2017 alle 11:00
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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