Per alcuni è stato solo un traghettatore, che ha preso le redini di una barca che viaggiava a ritmo intenso dopo i mesi in cui al timone c'era stato Arturo Di Napoli. Ma passando il tempo ha dimostrato, anche nelle difficoltà, di sapere guidare le “vele giallorosse” da solo, abbandonando il lavoro nell'ombra, esponendosi alle intemperie così come ai raggi dorati del sole.

Lello Di Napoli la scorsa estate non aveva preso benissimo l'addio dallo Stretto, credeva e riteneva di meritare un'altra chance ma i rapporti con una parte della dirigenza non erano propriamente idilliaci e gli ultimi mesi avevano creato una frattura difficile da sanare. La grande confusione interna all'Acr ha azzerato le possibilità di una sua riconferma, dando così vita a luglio alla rescissione del contratto e successivamente alla firma con l'Akragas.

Ma con quale stato d'animo il trainer campano è tornato al Franco Scoglio: “Sono orgoglioso di essere stato l’allenatore del Messina l’anno scorso, stare sulla panchina di un città e di una società gloriosa come questa è soltanto un privilegio e sono lusingato. Abbiamo fatto qualcosa di incredibile in un momento particolare e difficile, tante cose non sono venute fuori ma vi assicuro che è stata dura - ha raccontato -. Ho avuto la fortuna di allenare un gruppo forte mentalmente e tecnicamente, capace di superare anche situazioni toste”.

Di Napoli è contento del suo momento ad Agrigento ma lascia intendere che Messina non gli è indifferente: “Oggi Franco Proto è una garanzia, il ritorno di Lello Manfredi dà certezze, lui è un grande organizzatore e direttore. Ora c’è una società forte, un gruppo di persone serie e perbene e io probabilmente mi sono trovato nel periodo sbagliato. Sono comunque onorato, mi dispiace solo che nell’ultimo frangente sono stato toccato a livello morale perché ho avuto mia madre gravemente malata e tutt'ora sta lottando, non sono stato capito e anzi sono stato bersagliato anche da qualche dirigente e da qualche moglie di dirigente, però la vita va avanti. Quel percorso di Messina mi ha aiutato a crescere e posso essere solo grato alla città: tornare qui mi ha dato grandi emozioni, c’è un grande allenatore e motivatore come Cristiano Lucarelli e gli faccio i complimenti, il pubblico lo sappiamo quanto è speciale, davvero un dodicesimo uomo in campo”.

Una battuta anche su Arturo Di Napoli con cui è iniziata l'esperienza a Messina: “Non lo sento da molto tempo, da quando è finito lo scorso campionato, mi ha chiamato per farmi i complimenti”.

Sezione: Avversarie / Data: Gio 06 aprile 2017 alle 18:15
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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