La morte non dovrebbe fare parte del gioco. Messina-Foggia vista dalla Sud non può che aprirsi così, con un pensiero alla piccola Rebecca, memori di quel minuto di silenzio che ha consegnato agli archivi uno dei momenti più toccanti da quando esiste il San Filippo. Trenta, quaranta, sessanta secondi in assoluto silenzio per omaggiare un'anima scomparsa brutalmente in settimana.

È con questa premessa emotiva che si apre la gara con i rossoneri, una delle partite più belle del Messina degli ultimi anni, coincisa con la migliore prestazione stagionale (e non solo) della Sud. Un sostegno incessante, con un solo momento di timidezza. Partiamo proprio da questo, anche se è alla fine: dopo una partita vissuta a mille dai biancoscudati, il Foggia pareggia. È il 92': le statistiche dicono che è quantomeno improbabile portare a casa una vittoria. Un gol preso in quel modo taglia le gambe — e in tanti accusano il colpo anche in curva. Mentre Arcidiacono di gran corsa porta il pallone a metà campo, sugli spalti cantano un centinaio per venti secondi, poi si ricomincia a scaldare piano la voce. "Piano": dopo una partita a seguire il ritmo del tifo, Giorgione e compagni mettono il turbo e ringraziano per la spinta precedente, dando a loro volta l'input per una delle esplosioni di gioia più belle e meno attese di cui chi scrive abbia memoria.

Il dribbling e tiro di Fornito scrive un epilogo di stampo disneyano, una di quelle storie in cui il Bene trionfa e i titoli di coda calano dopo l'impresa eroica che evita quella che sarebbe stata una vera e propria beffa. Riavvolgendo il nastro della partita, infatti, è impossibile non notare come il cuore pulsante della curva sia riuscito a tenere alta la tensione per tutta la partita, esaltando la squadra dopo il missile di Ionut e non demordendo neanche dopo l'errore di Martinelli. "Vedi che ora si rifà", mi viene detto in occasione di un corner — e lui, effettivamente, la mette dentro di prepotenza (ma, se ve lo chiedeste, l'autore della profezia ha una percentuale di errore molto alta: non è il caso di affidarsi a lui per la bolletta settimanale).

Il fuoco sacro che pervade la tifoseria fa sì che il supporto continui fino all'incredibile finale, cui fa seguito il saluto sotto la curva del padre della piccola Rebecca. Ogni storia disneyana merita un finale toccante, e questa non è stata da meno. La vittoria è anche per lei, questa curva, domenica, ha alzato la voce per urlare il suo nome e mandare un saluto che si sentisse fino in cielo.

Sezione: Dimensione curva / Data: Mar 15 marzo 2016 alle 08:55
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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