"Sono contento di aver detto sì al nuovo progetto del Milazzo, innanzitutto per la piazza, il nome e il grande passato". Il tecnico Pasquale Ferrara, appena sedutosi sulla panchina del nuovo Ssd Milazzo, non nasconde la soddisfazione di ripartire da un progetto ambizioso, nato dalla migrazione del Pistunina sulla riviera Tirrenica. Ferrara ha spiegato ai nostri microfoni i motivi che l'hanno spinto ad accettare: "Aggiungo la storia della famiglia Velardo, al Pistunina da oltre cinquant'anni. Questo è stato un bigliettino da visita importante. L'ambizione è un altro motivo importante perché una piazza come Milazzo richiama maggiore attenzione ed è chiaro che non puoi fare una squadra soltanto per la salvezza".

Proprio gli obiettivi sono un capitolo importante da affrontare alla vigilia di questa nuova avventura: "Voglio essere chiaro e rispondere ad alcune voci che circolano, nessuno mi ha chiesto di vincere il campionato. A me hanno chiesto soltanto di fare bene e di inserirci nella parte alta della classifica, conquistando i playoff, costruendo una squadra con un budget giusto, spendendo con criterio. E' chiaro", continua il tecnico ex Igea, Rocca di Caprileone, Sant'Agata e Camaro, "che da quando alleno in prima persona, dall'Igea Virtus dalla Prima Categoria fino agli ultimi due anni, ho fatto sempre ottimi campionati e per questo dico che l'obiettivo che abbiamo è fare bene. Sono stato subito chiamato dalla società e sicuramente è stato così anche per la mia storia recente".

Due playoff consecutivi per Ferrara, prima con il Città di Sant'Agata e poi, soltanto pochi mesi fa, sulla panchina del Camaro. L'esperto allenatore barcellonese non ha dubbi su cosa serva per fare bene in un campionato duro come l'Eccellenza: "Per me i nomi da soli in questa categoria non bastano. Penso che per fare una squadra competitiva ci voglia in primis un gruppo di uomini e di ragazzi che conoscono i lati positivi e negativi del loro allenatore, appoggiando il suo modo di fare calcio e che abbiano come obiettivo il gusto del gioco, al di là del modulo. Questo è fondamentale per me. Ci vogliono uomini con personalità, soprattutto in una piazza importante come Milazzo in cui il pallone non pesa quattrocento grammi ma pesa quattro chili. Servono ambizione, cattiveria agonistica ed è fondamentale per me avere gente che sappia qual è il mio modo di lavorare a 360 gradi. Il senso di responsabilità aumenterà un po' per tutti rispetto ad altre piazze come Sant'Agata o Rocca di Caprileone, ambienti più piccoli rispetto a Milazzo o Barcellona. Coi nomi da soli non si vince, serve un gruppo forte".

Occhio al mercato e a come costruire il nuovo Milazzo. Si ripartirà da alcuni nomi importanti per il Pistunina, ma da un gruppo totalmente da rinnovare: "Bisogna costruire una squadra ex novo a parte i vari Caldore e Ancione, uomini cardine del Pistunina e molto legati alla società. Servirà lavorare molto anche per questo, per amalgamarsi il più possibile. Partiremo il 23 luglio con una seduta al giorno per la prima settimana e poi dal 30 per due settimane si lavorerà un po' di più. In chiave mercato ho già parlato con la società". Voci di corridoio associano alla società milazzese calciatori di grande esperienza come Inferrera, Dall'Oglio o Tricamo e il tecnico non smentisce un eventuale interesse: "Non mi nascondo, sono nomi importanti e sono profili che ci possono interessare".

L'ambiente Milazzo è per Ferrara un'arma in più da sfruttare per collezionare successi: "Si alza l'asticella in un ambiente come Milazzo, soprattutto dopo un anno in cui non c'è stata la squadra. I tifosi sono pronti e attendono, noi dobbiamo rispondere. Abbiamo il logo e il nome della vecchia e gloriosa società, per questo serve senso di responsabilità. Ma da cosa nasce cosa, dobbiamo creare entusiasmo e stare attenti al budget, cercando chi ti può far fare il salto di qualità ma senza strafare".

Infine una battuta sul suo immediato passato, con quell'incrocio con il Camaro che potrebbe verificarsi già in Coppa Italia a fine agosto. Parole al miele del tecnico Pasquale Ferrara, che non nasconde l'emozione di dover tornare, anche se da avversario, nell'impianto di via Polveriera, che sia in Coppa o in campionato: "Tornare al Marullo per me sarà un grossissimo piacere. Io lì ho lasciato una famiglia. Ho passato mesi bellissimi con i ragazzi e con la società attraverso tante vittorie e risultati. Poi si giocherà in un vero e proprio gioiellino che tutti stiamo vedendo crescere, sarà una grande emozione tornare lì dove tutti insieme siamo stati protagonisti fino a qualche mese fa".

Sezione: Eccellenza / Data: Ven 13 luglio 2018 alle 12:50
Autore: Giuseppe Fontana / Twitter: @peppe_fontana
vedi letture
Print