Due squilli consecutivi e il Milazzo si prende la vetta della classifica, in condominio con il Pedara San Pio, del Girone B d'Eccellenza siciliana. Tre punti nel derby contro un buon Rocca dopo il successo interno nello scontro diretto con l'Acireale, ecco ritornata la squadra che piace a Danilo Rufini, abile a sbarazzarsi dei contendenti con cinismo e rabbia, scalando la graduatoria.

La compagine mamertina merita sicuramente gli applausi in questa fase, soprattutto per come è riuscita a venire fuori da un momento delicatissimo per la sconfitta in finale di Coppa per mano del Troina e il ko di tre settimane fa sul campo del Sant'Agata. Ne abbiamo parlato con uno dei calciatori più esperti del club del Capo, Antonio Cucinotta: “Rialziamo la testa con due vittorie difficili ma importanti, contro squadre diverse ma allo stesso modo ostiche da affrontare. Da un lato il blasone dell'Acireale, mentre domenica abbiamo dovuto faticare contro un Rocca in salute che arrivava da cinque risultati utili consecutivi prima della sconfitta di Palazzolo, peraltro a mio avviso per certi versi immeritata. Noi ce l'abbiamo fatta grazie all'atteggiamento di tutta la squadra, che in dieci ha tirato fuori qualcosa in più”.

Le critiche non sono mancate, ma i rossoblu sono stati bravi a rimanere uniti e a trovare gli stimoli. “Non è mai venuta a mancare l'autostima e la forza del gruppo, è vero abbiamo vissuto una settimana delicata, con la sconfitta rocambolesca in Coppa e la disfatta di Santa'Agata che ha portato con sé rammarico per non essercela giocata al massimo delle nostre forze. Ma passato quel momento abbiamo continuato a lavorare e a credere nei nostri mezzi, con la guida del mister ne siamo usciti alla grande”.

Con Cucinotta il pacchetto difensivo è composto da Ingrassia, Tricamo e Matinella: una retroguardia che forse non sfigurerebbe nemmeno in Serie D. Ma quanto è piu dura giocare in Eccellenza per chi ha calcato altri palcoscenici? “Questo è un campionato difficile, magari in quarta serie trovi gente con un valore tecnico leggermente superiore, ma secondo me sta tutto nella testa, nel come affronti allenamenti ed avversari, nell'umiltà interiore e personale. Puoi essere pure un giocatore di Lega Pro ma se non ti cali due categorie sotto con la mentalità giusta rischi davvero brutte figure”.

E poi c'è l'essere Milazzo, dove devi sempre vincere o almeno provarci. È così grande questo peso? “Sappiamo di difendere un nome e una storia, siamo consapevoli che quando vinci in queste piazze è come se non avessi fatto niente. Però sono anche dell'idea che quest'anno non dobbiamo subire assilli, perché ci sono corazzate come Palazzolo e Acireale che hanno speso tanto per il salto di categoria. Con tranquillità e impegno dobbiamo fare il nostro e a fine anno tireremo le somme. Non dobbiamo porci obiettivi, siamo lì, stiamo facendo un ottimo cammino. Ora ce lo godiamo, vorremmo continuare a stare in alto per più tempo possibile”.

Diversi addetti ai lavori consideravano comunque il Milazzo tra i roster più forti, i risultati confermano ora questo trend mettendo alle spalle anche un inizio di stagione altalenante. Rimarrà fino alle fine l'attuale equilibrio? “Quando siamo partiti non eravamo i più forti, in questo momento parecchi ci temono soprattutto per il nostro gioco, veniamo considerati tra coloro che praticano un buon calcio. Molti ci invidiamo, la classifica è lo specchio di un campionato effettivamente equilibrato, rispetto agli altri anni tutti possono vinvere o perdere con tutti. Noi siamo partiti così così pagando qualche passo falso, ma poi tutto si equilibra, episodi e valori”.

Ma sulla favorita per il primo posto Antonio Cucinotta non ha dubbi: “Resta il Palazzolo, per il valore della squadra, addirittura rafforzata a dicembre, e per come stanno in campo. Mi hanno fatto una bella impressione giocandoci contro”.  

Sezione: Eccellenza / Data: Mer 22 febbraio 2017 alle 14:03
Autore: Emanuele Rigano / Twitter: @menelpallone
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