Tredici vittorie in diciassette partite e quattro punti di margine sul secondo posto: anche "solo" messa giù così, la stagione della matricola Città di Messina sarebbe straordinaria. Quello che però colpisce di più del gruppo di mister Furnari è la compattezza e il cinismo, qualità che è lecito aspettarsi dagli uomini più esperti della rosa giallorossa, ma che spiccano ancora di più quando a essere chiamati in causa sono calciatori meno reclamizzati, che però non tradiscono mai le aspettative.

POCHI MA BUONI - Venti gol segnati sono poco più di uno a partita, ma il dato che fa impressione è che solo una volta, al Consales in casa del Città di Rosolini, il Città di Messina non ha gonfiato la rete avversaria. Nelle altre sedici partite i gol hanno sempre portato punti, tranne che contro il Caltagirone al Garden Sport, quando il lampo di Cardia era stato rimontato da Rustica e Ascia. Diciannove gol, pertanto, in quindici partite: una media di quasi due punti a marcatura, con Rasà e Cardia mattatori (sette il primo e sei il secondo). Non è un caso che proprio loro due siano i rigoristi designati, avendo insaccato sette penalty (cinque la punta, due l'ex Igea Virtus) ma limitare, ad oggi, la vetta del Città di Messina ai tanti tiri dagli undici metri calciati sarebbe un grande errore.

MOMENTI DI FORMA - Una delle armi in più di mister Furnari è stata, fino al momento, quella di saper leggere lo stato dei suoi uomini. Cinque gol, tutti decisivi, sono arrivati da calciatori che la gara prima non erano stati schierati. Rasà contro il Catania San Pio X alla terza giornata, subito decisivo nell'1-0 come La Corte (1-0 sul Camaro), Lo Giudice (mattatore nello 0-2 contro il Città di Sant'Agata, suo debutto in giallorosso) e Codagnone, match winner contro il Caltagirone. Per onore di cronaca inseriamo in lista anche Ciccio Cardia, che contro l'Avola rientrava da due gare di squalifica (Atletico Catania e Città di Rosolini).

IL MIGLIOR ATTACCO È LA DIFESA - Senza dubbio il punto di forza del Città di Messina è la difesa: un vecchio adagio dice che in Italia i campionati non li vince chi segna di più, ma chi subisce di meno, e i numeri del girone B confermano questa tendenza. Come detto, il CdM ha segnato 20 reti, meno della metà del Sant'Agata (44) e metà esatta rispetto al Biancavilla (40); in generale, i giallorossi sono l'ottavo attacco del campionato, ma in assoluto la migliore difesa con sole sei reti subite. Di queste, tra l'altro, solo cinque hanno tolto punti, perché il Biancavilla, nonostante un gol fortunoso, è stato battuto al Garden Sport 2-1. Undici clean sheet per Paterniti (uno, alla prima giornata, per Dino Billè, che ha subito tre gol prima di infortunarsi), una striscia impressionante, ancora aperta, di sei partite senza subirne.

ALTA TENSIONE. SEMPRE - Se però esiste davvero un segreto, in questa squadra che ha sorpreso le corazzate, è quello della concentrazione sempre al massimo: il Città di Messina, statistiche alla mano, può segnare in ogni momento. Spesso a inizio frazione (cinque nei primi dieci minuti di primo o secondo tempo) o alla fine (sei negli ultimi dieci), senza differenza di avversario; la banda di Furnari ha battuto tutte le altre squadre del girone, eccezion fatta per Città di Rosolini, Città di Scordia (imbattuta fino a quest'ultima giornata) e Catania San Pio X, il prossimo avversario. Chissà che non sia già tempo di abbattere un altro tabù per la capolista.

Sezione: Eccellenza / Data: Mar 16 gennaio 2018 alle 10:36
Autore: Gregorio Parisi / Twitter: @wikigreg
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