Dopo un anno di lotta serrata contro un male incurabile, che l’ha tenuto lontano dalle sue attività lavorative, Giampiero De Leo ha deciso di arrendersi a soli 63 anni. Quasi tutti i tifosi del Messina ricorderanno questa figura controversa, vista da molti come un avversario e da pochi come un novello Emanuele Aliotta. Patavino d’adozione ma messinese purosangue, De Leo sposò incondizionatamente il progetto Città di Messina, società nata dalle ceneri del Camaro dei Chiofalo. Entrato quasi in punta di piedi nel calcio peloritano, rivestì un ruolo via via più importante dopo la promozione in serie D della rinnovata compagine giallorossa, che andrà in contrapposizione con l’Acr Messina di Pietro Lo Monaco nella quinta serie 2012/13.

Le sue interviste vibranti, condite da ambizioni di rilievo, lo portarono inviso alla tifoseria messinese, che sosteneva la prima squadra cittadina in mano al dirigente campano. Uomo appassionato, probabilmente pagò i modi un po’ superbi ed un periodo per nulla felice. Dietro una scorza apparentemente dura, nascondeva una sensibilità che molti suoi collaboratori gli riconoscevano, per la quale fu sempre apprezzato all'interno della società e delle altre attività delle quali era il titolare. Tra i suoi innegabili meriti, la nascita di un settore giovanile che rimane, ancora oggi, uno dei più apprezzati nel comprensorio peloritano e la riapertura del “rimpianto” Giovanni Celeste. In pochi, infatti, avranno dimenticato lo spettacolo della tifoseria giallorossa nuovamente assiepata sui gradoni dell’impianto di via Oreto, durante il derby terminato a reti bianche.

Prima dell’avvento di Stracuzzi e soci, in molti avevano ipotizzato un nuovo impegno sportivo di Giampiero De Leo, che mai aveva nascosto il sogno di guidare il calcio a Messina. La pesante mole debitoria dell’Associazione Calcio Riunite, però, spaventò l’imprenditore, che preferì abbandonare il progetto. Molto probabilmente una personalità poco compresa dall'ambiente, che avrebbe potuto rappresentare un punto di riferimento per una città che sta perdendo l'appartenenza a causa di gestioni quantomeno avventurose. 

Alla sua famiglia va il sentito cordoglio di Messina Nel Pallone

Sezione: Erano a Messina / Data: Lun 16 gennaio 2017 alle 11:44
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @redattore
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