SERIE A

STORARI (CAGLIARI) 6,5 – Tiene a galla il Cagliari fin che può ma, obiettivamente, con una difesa che mostra più aperture di un anfiteatro romano risulta impossibile chiudere la porta. Le sue reazioni dopo ogni gol tradiscono il suo nervosismo, naturale in chi si trova cinque reti sul groppone senza colpe specifiche. Abbandonato.

MAIETTA (BOLOGNA) 6 – Come sempre tiene a bada gli attaccanti avversari con qualche spintone di troppo, rimanendo però all’interno del sottile confine che lo separa dall’illegalità conclamata. Il Bologna non segna ma, almeno, può contare su chi tiene al sicuro la propria porta. Lavoratore.  

RAGUSA (SASSUOLO) 5 – Nonostante si sia preso una maglia da titolare, nella selva degli attaccanti neroverdi, accusa un po’ di stanchezza. In quel di Firenze non incide come dovrebbe e potrebbe, nascondendosi dietro ai difensori viola che hanno gioco facile. Incidente di percorso.

SERIE B

CICIRETTI (BENEVENTO) 7 – Sempre nel vivo dell’azione, scaglia verso la porta avversaria ogni pallone che passa dalle sue parti. A sette minuti dal termine pennella un perfetto calcio piazzato sulla testa di Cissè, permettendo al Benevento di riacciuffare un derby che stava sfiorendo in quel del Partenio. Poeta.  

COSTA FERREIRA (V.ENTELLA) 6,5 – Sostituisce Keita al 65’ e, per poco, non porta in vantaggio i liguri con un fendente respinto da Guerrieri. Avrebbe bisogno di più minutaggio, per incidere come sa e deve fare. Velenoso.

CRIMI (CARPI) 5Castori lo sacrifica al 50’, per aumentare il potenziale offensivo degli emiliani. Del resto si era visto ben poco, annaspando all’interno del centrocampo ternano. Giornata di riposo.

MONTELLA (PISA) 6 – Entra al 66’ e, obiettivamente, combina ben poco. Riesce, però, a far espellere Valiani, concedendo una superiorità numerica importante al Pisa, proprio nel momento in cui la pressione del Bari si stava facendo sentire maggiormente. Utile.

RIZZO (VICENZA) 6,5 – Uno degli eroi della vittoria nel derby contro il Verona. Impossibile rimuoverlo dalla sua zona di campo, nella quale ringhia come il Gattuso dei bei tempi. Randella all’occorrenza, dimenticandosi a volte di alternare la clave con il fioretto. Poco importa, il risultato lo giustifica. Invalicabile.  

Sezione: Erano a Messina / Data: Mar 13 dicembre 2016 alle 11:00
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @redattore
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