Ieri sera si è conclusa la prima giornata di campionato e, nelle formazioni scese in campo, hanno calcato il terreno anche due ex messinesi: Marco Crimi e Antonio Nocerino. Il brasiliano Amauri, invece, si è accomodato in tribuna, chiuso da Quagliarella, Maxi Lopez e Andrea Belotti. Entrambi i calciatori sono tornati nelle sedi con zero punti, ma la prima stagionale ha avuto un sapore sicuramente diverso per il centrocampista bolognese. Il venticinquenne peloritano, infatti, ha avuto la conferma della stima di Delio Rossi, che gli ha regalato una maglia da titolare all’Olimpico contro la Lazio.

Marco Crimi, messinese classe 1990, prodotto del vivaio del Football Club Messina, dopo aver esordito tra i professionisti con la maglia dell’Igea Virtus ed aver assaporato la massima serie con il Bari, ha nel suo curriculum ben 154 presenze in serie cadetta, con le maglie di Grosseto e Latina. Dopo 5 anni di seconda serie, il mediano peloritano è riuscito a guadagnare le luci della ribalta grazie alla compagine felsinea, che sembra puntare forte sul ragazzo “made in Messina”.

Sufficiente la sua prova, durata però soltanto un tempo. Rossi, infatti, dopo il gol di Mancosu alla fine della prima frazione, ha cercato di dare più profondità alla squadra, puntando sulla manovra offensiva. Crimi, comunque, avrà una stagione intera per mettere in luce le sue qualità.

Antonio Nocerino, invece, tornato al Milan dopo la parentesi parmense, è stato buttato nella mischia al 70’, chiamato a sostituire uno spento Bertolacci. La partita rossonera contro la Fiorentina, però, era già chiusa da un pezzo: gli uomini di Sinisa Mihajlovic, infatti, si trovavano sotto di due reti ed in inferiorità numerica per l’espulsione di Rodrigo Ely. L’allenatore serbo, però, ha apprezzato l’impegno e l’abnegazione mostrata dal centrocampista campano in fase di ritiro, confermandolo nella rosa rossonera. Chiuso a centrocampo dallo stesso Bertolacci, Bonaventura e De Jong, l’ex messinese potrà comunque ritagliarsi il suo spazio dietro al trio titolare. Anche perché sembra mostrare più aggressività e senso di appartenenza di tanti altri suoi compagni.

Sezione: Erano a Messina / Data: Lun 24 agosto 2015 alle 12:03
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @redattore
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