Chiunque abbia vestito la maglia giallorossa nella stagione 2004/05, titolari o riserve, ha conquistato un posto importante e imperituro nel cuore di ogni tifoso del Messina. La dimensione dello spazio occupato, naturalmente, è direttamente proporzionale all’impegno profuso e alla resa sportiva, ma c’è chi, pur non avendo espresso le reali potenzialità, ha lasciato un ricordo nitido nei sostenitori della biancoscudata. Stiamo parlando di Ivica Iliev, attuale direttore sportivo del Partizan Belgrado e titolare, più o meno fisso, dello scintillante Messina di Bortolo Mutti.

L’attaccante serbo, che sulle spalle sfoggiava un roboante numero 10, fu uno dei primi acquisiti del Messina, subito dopo il fiabesco ritorno in Serie A. Per Iliev, quella nel centro peloritano, fu la prima esperienza da “fuori sede”, dopo sette stagioni passate a difendere i colori del Partizan Belgrado, squadra della sua città natale, nella quale mise a segno un discreto numero di reti. Nella sua triennale esperienza sullo Stretto, invece, Iliev mise in mostra un potenziale tecnico praticamente illimitato, del quale però non riusciva a disporre in fase realizzativa.

In ben 58 presenze con la casacca giallorossa, infatti, il serbo mise a segno una sola rete, nella vittoria per 1-0 contro l’Udinese nella stagione 2004/05 (nella foto con l'ex tecnico giallorosso Bertotto e il portiere De Sanctis). Ai limiti dell'umano contare le reti fallite sotto porta, come nel primo derby dello Stretto in massima serie, e il numero di dribbling riusciti in qualsiasi parte del campo. Impossibile non pensare a un Messina-Fiorentina, disputato nella stagione 2005/06 e terminato sul risultato di 2-2, nel quale Iliev causò un violento mal di testa ad un certo Giuseppe Pancaro. Entrò, inoltre, nella storia del campionato italiano per essere stato il primo calciatore squalificato per un rigore provocato, tramite la prova televisiva.

Nella giornata odierna, ai microfoni di tuttomercatoweb, l’attuale dirigente del Partizan ha rilasciato dolci parole per la nostra città e per la sua squadra, del quale è, ancora oggi, un tifoso appassionato: “Una piazza caldissima. Mi dispiace molto per quello che è successo alla squadra. Io tifo ancora per il Messina e mi auguro che possa tornare ai livelli che gli competono, almeno in Serie B insomma, nel più breve tempo possibile”.

Dichiarazioni che, naturalmente, strapperanno un sorriso malinconico a quanti si sono esaltati davanti a dribbling irriverenti, fantasiosi e spesso fini a se stessi. Per tutti i tifosi del Messina che, mille ed una volta, hanno imprecato davanti a quello conclusioni sballate ma che, anche giustamente, non esitavano ad alzarsi in piedi per applaudire quel ragazzo dallo sguardo strano, timido e introverso, che, sul rettangolo verde del San Filippo, danzava sul pallone come guidato da una musica d’altri tempi.  

Sezione: Erano a Messina / Data: Ven 03 marzo 2017 alle 12:16
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @redattore
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