Ennesima querelle in casa Catania, con il "solito" Lo Monaco a tuonare contro un calaciatore della società etnea, anch'egli ex-Messina, tra l'altro. Parliamo di Gladestony Estevão Paulino da Silva, tre reti in 14 presenze con la maglia biancoscudata, totalizzati da gennaio a giugno dell'anno scorso. In procinto di cambiare casacca nell'ultimo mercato, il calciatore brasiliano è poi rimasto nella città dell'elefante, apparentemente senza un motivo ben definito.

Tre giorni fa, però, con la consueta delicatezza, l’a.d. è intervenuto sulla questione: “…Da Silva e il suo procuratore avevano già deciso di andare via perché c’erano società che davano il doppio, ma nessuna società è venuta da noi. Da Silva era stato preso da me, la scorsa stagione. Gli ho fatto un biennale quando avrei tranquillamente potuto fargli un annuale. Lo scorso anno ha giocato a Messina, con buona parte dell’ingaggio pagato da noi. Poi è tornato, ma a due giorni dalla gara contro la Casertana non gli andava più bene questo stipendio. Da Silva rimarrà fino al 30 giugno 2018 a libro paga della società e può venire anche la Juventus, ma non andrà via. Su questo sono inflessibile e non accetto ricatti da nessuno. Da Silva, però, non ha dimostrato di essere utile alla causa, ma ha pensato solo al lato economico”.

Le frasi, naturalmente, hanno generato la pronta risposta di Marco Petrin, agente del calciatore brasiliano: “Dopo aver letto esterrefatto le dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato del Calcio Catania nella conferenza stampa di ieri, sig. Pietro Lo Monaco, ritengo opportuno fare chiarezza sulla vicenda Da Silva. Il calciatore è stato da me segnalato al sig. Lo Monaco, a giugno dello scorso anno, tramite video. Il dirigente mi ha detto di farlo venire a Catania, a svolgere il ritiro precampionato. Il sottoscritto ha sostenuto le spese del viaggio aereo. Al termine del ritiro Lo Monaco ha offerto al calciatore, che ha accettato, un contratto biennale. L’acquisizione del calciatore da parte del Calcio Catania è avvenuta a titolo completamente gratuito senza il pagamento di nessun compenso ad agenti o intermediari. Alla fine di Gennaio 2017, Da Silva viene trasferito al Messina, dove ha percepito lo stipendio del solo mese di febbraio, a causa del fallimento della società. Da luglio 2016 a maggio 2017, pertanto, ha percepito complessivamente l’importo di 17 mila euro netti, con i quali ha pagato l’affitto della casa, il noleggio della macchina, i biglietti aerei per tornare in Brasile e ha dovuto mantenere la moglie e la figlia, nata proprio a Catania”. 

“Ritengo superfluo sottolineare che non ha potuto pagare tutti gli affitti di casa ed ha lasciato alcuni debiti. Nel mese di luglio, inoltre, il Parma ha manifestato un interesse nell’acquisizione del calciatore e […]in quell’occasione l’amministratore del Catania ha richiesto l’importo di 300 mila euro. Dopo tale richiesta, che a mio modesto parere non merita di essere commentata, il Parma ha lasciato cadere l’interesse per il calciatore, il quale, per tutto il ritiro, si è sempre allenato al massimo della professionalità, non presentando mai certificati medici o assumendo comportamenti atti a costringere il Catania alla sua cessione”. 

“Durante il ritiro il calciatore ha più volte fatto presente alla società che si trovava in situazione economica molto deficitaria, dovendo, tra l’altro, ancora percepire 3 mila euro dal Catania relativi al suo rapporto conclusosi nel gennaio scorso. Tale importo è stato liquidato insieme alla mensilità di luglio, per un totale complessivo di 5 mila euro, tra l’inizio e la fine del mese di Agosto. In data 30 Agosto il calciatore, sempre più in grosse difficoltà economiche, ha fatto presente all’amministratore delegato che se non fosse stato pagato regolarmente non avrebbe potuto continuare a rimanere a Catania, pagando affitti e noleggi vari, e avrebbe preferito tornare in Brasile dove aveva una famiglia che poteva aiutarlo. Come conseguenza lo stesso veniva messo fuori lista e additato come ricattatore o come colui che aveva già deciso di lasciare Catania, quando in nessun caso è mai stato offerto allo stesso un adeguamento e un allungamento del contratto. Tali affermazione sono dimostrabili tramite documentazioni e registrazione e da questo momento lo stesso Da Silva si farà assistere da un legale, al fine di meglio tutelare la sua reputazione di uomo e di professionista”.

Una situazione assolutamente spiacevole, lungi dall’essere risolta, che nei fatti costringe un ragazzo a rimanere in tribuna, vincolato da un assurdo gioco delle parti, senza nessuna apparente utilità. Naturalmente, non avendo assistito ai dialoghi privati tra le parti, non è possibile giudicare in maniera asettica, sulla base delle dichiarazioni di due personaggi direttamente coinvolti nella questione. Gli anni passati da Lo Monaco alla guida del Messina, però, hanno lasciato il ricordo di una persona dedita alla teatralità spicciola, nella speranza di scaricare colpe personali su terzi, provando a travestire le varie faziosità da provocazioni a fin di bene.

Sezione: Erano a Messina / Data: Ven 08 settembre 2017 alle 18:48
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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