Sole, pallone e tanta sana ignoranza. I Calciatori Brutti sbarcano a Capo d’Orlando per la prima tappa dei giochi di strada ed è subito festa. Due giorni di divertimento utili a tornare bambini ed a isolarsi da tutto il resto. La cittadina paladina indossa il vestito migliore, il resto lo fanno gli atleti, tantissimi e giunti dall’intera Sicilia per non perdersi l’evento sportivo più curioso dell’estate 2017.

Una scommessa vinta, senza dubbio. Un messaggio chiaro, scritto a lettere cubitali: la sfera a pentagoni bianchi e neri sa ancora emozionare, basta solo tornare a scoprirne l’essenza migliore, quella del cortile, dove il tempo era scandito dal sole e le ginocchia sbucciate diventavano, improvvisamente, medaglie al valore di cui andare orgogliosi. Non ci sono più le urla delle mamme, esasperate perché il proprio figlio si rifiuta di tornare a casa, ma la spalletta è, comunque, lo spauracchio peggiore con il quale ritrovarsi a fare i conti. Poco importa se l’asfalto ha una temperatura di cinquanta gradi centigradi, quel cross è troppo invitante per non trasformarlo in una spettacolare rovesciata: una botta alla schiena vale bene la gloria eterna e la stima infinita degli amici. Le polemiche non sono state ospiti graditi, le discussioni non hanno trovato occasione per manifestarsi, mentre, al bar, giudici e atleti condividevano birre e facevano incetta di gadget. Come è giusto che sia, come dovrebbe essere, come, purtroppo, raramente è.

I gavettoni per difendersi dal caldo e colorare di ulteriore allegria un fantastico show, a cui noi di Messina nel pallone abbiamo partecipato attivamente ed al quale auguriamo di potersi ripetere con sempre maggiore successo, lo meritano tanto gli organizzatori, bravi a partorire l’idea ed a renderci nuovamente piccoli e spensierati, quanto i giocatori, eccezionali nel comprenderne lo spirito. Alla fine hanno vinto tutti e non è retorica, sebbene lo possa sembrare. Tedesca, pool soccer, calcio tennis, gabbia, tiro di precisione: scorrono gli anni, cambiano le generazioni, non le regole e la voglia matta di festeggiare dopo aver segnato un gol.

“La grande popolarità del calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza, in ogni angolo, c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi”, lo disse Zeman, ne siamo un po' più consapevoli, oggi, anche noi.

Sezione: Fuori Campo / Data: Lun 19 giugno 2017 alle 14:28
Autore: Giovanni Sofia
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